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Tagle: nel tempo della prova, ritrovare lo spirito di Madre Teresa

In occasione della festa di Santa Teresa di Calcutta, il presidente di Caritas Internationalis condivide con i media vaticani una riflessione sulla “Madre dei poveri” e su come il suo esempio di carità possa aiutarci ad affrontare la pandemia

Alessandro Gisotti

Una vita dedicata totalmente a servire i poveri tra i più poveri. L’esempio di Madre Teresa di Calcutta non smette di attrarre persone in tutto il mondo, credenti e non. Segno tangibile di questa “forza” trasversale della “Santa degli ultimi” è il fatto che nella giornata in cui ricorre l’anniversario della morte, avvenuta il 5 settembre 1997, e si celebra la sua memoria liturgica, le Nazioni Unite osservano la Giornata Internazionale della Carità. Una ricorrenza stabilita dall’Assemblea Generale dell’ONU che - nella risoluzione adottata il 17 dicembre 2012 - cita espressamente Madre Teresa come modello di amore verso i bisognosi. “Riconoscendo che la carità costruisce la coesione sociale e la pace – osserva il cardinale Luis Antonio Tagle in una riflessione condivisa con i media vaticani – le Nazioni Unite intendono sensibilizzare e mobilitare persone e organizzazioni per aiutare gli altri attraverso attività filantropiche”. E sottolinea come “per la Chiesa” sia “significativa” la scelta del 5 settembre, data della morte di Madre Teresa di Calcutta, una donna conosciuta in tutto il mondo, vincitrice del premio Nobel per la pace, ma che aveva come sua unica missione servire il Signore attraverso i poveri.

 

Il cardinale Tagle ricorda che Madre Teresa è tra i santi patroni di Caritas Internationalis, di cui lui è presidente. Sottolinea inoltre che “attraverso la congregazione religiosa da lei istituita nel 1950, le Missionarie della Carità, il suo servizio di carità ha raggiunto i poveri in molte parti del mondo”. “Per Santa Madre Teresa – è la riflessione del porporato filippino – la carità consiste in piccoli gesti fatti per il bene degli altri. Ma i veri atti di carità possono venire solo da una persona caritatevole. La fonte ultima della carità è Dio, il nostro Dio vivente. ‘Dio è amore’, si legge nella Prima Lettera di Giovanni 4,8. L'amore è il nome di Dio. Dio dà la vita, perdona i peccatori, protegge i deboli, nutre la terra, soffre con i poveri, accompagna gli abbandonati. In Gesù l'amore di Dio ha sconfitto la morte”. Ogni persona umana, ricorda ancora, “è creata a immagine di Dio per essere il volto del Suo amore sulla terra” e sottolinea dunque come Madre Teresa abbia “permesso a Dio che è Amore di trasformare la sua stessa persona in uno strumento della carità di Dio per i poveri”.

Il presidente di Caritas Internationalis e prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli si sofferma dunque su come lo spirito e l’esempio di Madre Teresa e delle Missionarie della Carità possano aiutaci in questo tempo di prova segnato dalla pandemia da COVID-19 che caratterizza anche la Giornata Internazionale della Carità del 2020. “Tutti – è l’esortazione del cardinale Tagle – siamo chiamati a fare atti di carità per alleviare la povertà e per favorire la stabilità e la pace. Ma nello spirito di Santa Madre Teresa, credo che la celebrazione di quest'anno ponga domande molto profonde: che tipo di persona sono? Che tipo di persone stiamo formando nei nostri giovani? Rispettiamo le persone che sono diverse da noi? La pandemia ha risvegliato in noi l'istinto dell'amore o ci ha reso indifferenti? Oggi più che mai abbiamo bisogno di autentica carità da parte di persone autentiche!”.

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05 settembre 2020, 08:57