Il cardinale Michael Czerny Il cardinale Michael Czerny 

Czerny: gli sfollati possono essere una forza positiva di cambiamento

In vista della 106° Giornata mondiale del Migrante del Rifugiato, prevista per domenica 27 settembre, il cardinale Michael Czerny interviene nel pomeriggio ad un incontro online dal titolo "Come Gesù Cristo, costretti a fuggire". Dal sottosegretario della Sezione per i migranti e i rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, la sollecitazione ad una maggiore collaborazione per la protezione degli sfollati interni

Fr Benedict Mayaki SJ - Città del Vaticano

Una forte esortazione agli esponenti della Chiesa perchè collaborino nel rispondere alla sfida posta dagli sfollati interni. Questo al cuore dell'intervento web, oggi pomeriggio, del cardinale Michael Czerny, durante l'evento organizzato congiuntamente dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) e dall'Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) in collaborazione con la Sezione Migranti e Rifugiati mercoledì. Il Sottosegretario del Dicastero dello Sviluppo umano integrale ha rimarcato:  "La vostra vicinanza può promuovere un ascolto più attento a ciò di cui gli sfollati interni hanno bisogno, sperano e aspirano"; "può anche stimolare la partecipazione degli sfollati interni di ogni provenienza e capacità alle decisioni che li riguardano, nelle lingue e nei formati che comprendono".

Giornata mondiale per i migranti e i rifugiati: per fare chiarezza

La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, tradizionalmente fissata nell'ultima settimana di settembre, è stata istituita per sensibilizzare alla vita e alla sorte delle persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano grandi sfide e per evidenziare le opportunità che la migrazione offre. "Gli sfollati ci offrono l'opportunità di scoprire parti nascoste dell'umanità e di approfondire la nostra comprensione delle complessità di questo mondo", ha detto il cardinale. È attraverso di loro che siamo invitati ad incontrare il Signore "anche se i nostri occhi fanno fatica a riconoscerlo".

Il messaggio di Papa Francesco

In vista di questa Giornata Papa Francesco ha pubblicato un Messaggio intitolato "Costretti come Gesù Cristo a fuggire". Il cardinale Czerny torna su questo testo guida spiegando che, a causa delle sfide causate dalla pandemia in corso, il Papa ha ampliato la portata del suo messaggio per abbracciare non solo gli sfollati interni, ma anche tutti coloro che stanno vivendo "situazioni di precarietà, abbandono, emarginazione e rifiuto come risultato di Covid-19".

Sei coppie di verbi legati all'azione pratica

Nel messaggio, ha ricordato il cardinale - il Papa già nel 2018 aveva ha invitato tutti a rispondere a questa sfida pastorale con quattro verbi: "accogliere, proteggere, promuovere e integrare". Su questa base, nel messaggio di quest'anno, il Francesco ha voluto accrescerne il valore con azioni pratiche collegate a ciscuno di essi : bisogna sapere per capire; essere vicini per poter servire; per essere riconciliati, dobbiamo ascoltare; per crescere, è necessario condividere; dobbiamo essere coinvolti per promuovere e infine è necessario cooperare per costruire.

In ogni coppia di azioni legate ai verbi, ha osservato il cardinale, Papa Francesco presenta "un atteggiamento o una capacità di base per raggiungere obiettivi profondamente importanti come la riconciliazione e la crescita" e sprimenod l'auspicio di avere il coraggio di creare spazi per consentire nuove forme di ospitalità, fraternità e solidarietà.

Collaborazione tra gli attori della Chiesa

Traendo ispirazione dalle parole di Papa Francesco e dall'esperienza di uno sfollato, il cardinale Czerny ha condiviso due considerazioni. In primo luogo, ha sottolineato l'importanza della condivisione di obiettivi comuni tra gli attori della Chiesa in relazione al sostegno agli sfollati interni. Osservando che la loro protezione è la responsabilità primaria delle autorità nazionali, ha sottolineato che la risposta agli sfollati interni richiede un approccio "a livello di sistema" per elevare il suo profilo a questione globale. A questo proposito ha spiegato che la Sezione per i Migranti e i Rifugiati del Vaticano ha sviluppato Orientamenti pastorali sullo sfollamento interno con il sostegno del JRS e di altre organizzazioni, che possono essere di supporto al lavoro di collaborazione. Il cardinale ha anche incoraggiato il coinvolgimento degli sfollati interni nella progettazione, nella fornitura di risposte di protezione e assistenza per loro, così come nello sviluppo di leggi e politiche relative allo sfollamento interno.

Sfollati interni: una forza positiva di cambiamento

Il cardinale Czerny ha anche sottolineato che la determinazione, le competenze e le capacità con cui gli sfollati interni ricostruiscono la loro vita possono contribuire a migliorare le società che diventano le loro nuove realtà di vita. Osservando che "gli sfollati interni possono essere una forza positiva di cambiamento", ha detto che sostenere la loro interazione con le comunità locali aiuterà a promuovere la coesione sociale, la pace, la sicurezza e lo sviluppo. Stando "vicini ai nostri fratelli e sorelle sfollati interni, siamo chiamati a rivelare la bellezza e le capacità che hanno", ha osservato. In conclusione il cardinale ha ricordato il messaggio del Papa ispirato da Mt 25, 31 - 46 che ci incoraggia a riconoscere Dio nei volti degli affamati, degli assetati, dei malati, degli stranieri e dei prigionieri.

 

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23 settembre 2020, 15:35