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Caritas Internationalis: la pandemia sia un richiamo al rispetto della Casa comune

L'organismo caritativo vaticano, in una nota diffusa in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato del 1° settembre, sottolinea che il Covid-19 ci ha fatto prendere coscienza di una comune umanità e di quanto "sistemi sociali ingiusti abbiano creato un terreno fertile per la diffusione delle malattie". Ora bisogna rispondere all'emergenza sanitaria con la "pandemia dell'amore"

Isabella Piro - Città del Vaticano

“La pandemia da Covid-19 deve rappresentare una chiamata a rispettare la Casa comune”: lo scrive, in una nota, Caritas Internationalis, in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato che ricorre domani, 1° settembre.. Una Giornata che – si legge – “rappresenta un’occasione importante per celebrare la ricchezza della fede cristiana che si esprime anche nella salvaguardia della nostra Casa comune” e per “rinnovare il cuore e la mente”, “ripristinando il nostro rapporto con Dio”. Guardando, poi, ai difficili mesi vissuti in tutto il mondo a causa della pandemia da coronavirus, Caritas Internationalis nota come ciò ci abbia permesso di prendere coscienza di una comune umanità e di tutte le interconnessioni presenti tra le dimensioni “politica, economica, sociale, spirituale e culturale”.

I sistemi sociali ingiusti e la diffusione del virus

“Ci siamo resi conto – prosegue l’organismo caritativo vaticano – di quanto di quanto sistemi sociali ingiusti abbiano creato un terreno fertile per la diffusione delle malattie, di quanto siano fragili le nostre vite e di quanto fossimo vulnerabili già prima della diffusione di questo virus”. Di qui, l’auspicio di “nuove forme di solidarietà” per rispondere all’emergenza sanitaria con “la pandemia dell’amore”, come affermato dal presidente di Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle.

Attenzione alle comunità locali, prime vittime

“Come cristiani – continua la nota – il nostro rapporto con l’ambiente non può essere distinto dal nostro rapporto con gli altri e con Dio” e per questo il virus Covid-19 deve essere “una chiamata al rispetto della nostra Casa comune”. Purtroppo, la realtà è ben diversa: l’organismo caritativo ricorda, infatti, che “le comunità locali sono le prime vittime della mancata salvaguardia del Creato e per questo oggi ci chiedono azioni mirate e immediate, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza alimentare, l'accesso all'acqua e la tutela dell’ecosistema”.

Servono nuovi stili di vita "giusti e sostenibili"

Lo sviluppo umano integrale, infatti, può essere promosso soltanto attraverso “la sostenibilità dei sistemi ecologici, economici, sociali e politici”; la sensibilizzazione e lo sviluppo delle capacità di ciascuno “in termini di conoscenza, volontà, libertà e responsabilità, altrimenti non possiamo aspettarci che le persone si sentano responsabili del mondo in cui vivono”; l’avvio di nuovi stili di vita “giusti e sostenibili” e, infine, l’adozione di “politiche coraggiose per preservare l’ambiente”. La nota di Caritas Internationalis si conclude con l’appello “a pregare e ad agire per costruire una comunità di solidarietà e di amore”.

Giornata di preghiera che unisce cattolici e ortodossi

Istituita da Papa Francesco nel 2015, la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato è giunta alla sua sesta edizione. A carattere ecumenico, poiché si celebra insieme alla Chiesa ortodossa, essa segna l’inizio del Tempo del Creato che va dal 1° settembre al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, un tempo dedicato dai cristiani di tutto il mondo alla preghiera ed all’azione per la cura della creazione.

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31 agosto 2020, 14:04