La squadra di Inglese Africa alla Radio Vaticana celebra 70 anni della redazione La squadra di Inglese Africa alla Radio Vaticana celebra 70 anni della redazione 

Radio Vaticana, da 70 in inglese in Africa. Lombardi: voce autorevole perché libera

Al via questo pomeriggio un webinar per celebrare il 70 esimo anniversario della prima trasmissione in lingua inglese in Africa della “Radio del Papa”. Tra gli interventi, quello di padre Federico Lombardi, in Radio dal 1990 al 2016, prima come direttore dei programmi e poi come direttore generale. “Abbiamo accompagnato la grande attenzione dei Papi per l’Africa, valorizzando le voci del continente”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Dal Giubileo del 1950, anno nel quale sono iniziate le prime trasmissioni in inglese della Radio Vaticana in Africa, insieme a quelle in francese, portoghese e ancor prima in lingua etiope, “l’attenzione dei Papi verso il continente è cresciuta”, con il Concilio e il viaggio di Paolo VI in Uganda prima, “poi con i 12 viaggi di Giovanni Paolo II e i Sinodi per l’Africa” del 1994 e del 2009. “E la Radio Vaticana è cresciuta accompagnando questa attenzione, facendo conoscere a tutto il mondo, la grande avventura del continente africano e della Chiesa in Africa”.

Una storia iniziata nell’ Anno Santo del 1950

Padre Federico Lombardi, gesuita, oggi presidente della Fondazione Ratzinger, che tanti di questi momenti ha vissuto davanti ad un microfono della Radio - come Direttore dei programmi dal 1990 e poi come Direttore generale, dal 2005 al 2016, e accompagnando Papa Wojtyla, Benedetto XVI e Papa Francesco nel loro viaggi in Africa -  ripercorre così le tappe più importanti della presenza nel continente della “Radio del Papa”, arrivata 70 anni fa con le trasmissioni in lingua inglese.

La redazione Inglese Africa si presenta e festeggia i 70 anni

Il racconto in un webinar su YouTube

L’anniversario viene celebrato oggi con un webinar sul tema: "La narrazione come strumento per gestire i problemi razziali e sociali in Africa", organizzato dal servizio inglese Africa della Radio Vaticana e di Vatican News in collaborazione con Signis Africa. Dalle 14 alle 16, sul canale YouTube di Vatican News english, si potrà seguire il dibattito web che sarà aperto da Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Parleranno poi il vescovo nigeriano di Oyo, Emmanuel Badejo, in rappresentanza del Secam, padre Federico Lombardi, che è stato anche, per 10 anni, direttore della Sala Stampa Vaticana e per 12 del Centro Televisivo Vaticano, madre Mary Claude Oguh, superiora generale dell'Istituto Religioso del Cuore Immacolato di Maria e presidente delle Conferenza nigeriana delle religiose, e Sheila Pires, corrispondente dal Sudafrica del programma Inglese Africa di Radio Vaticana e giornalista di Radio Veritas.

Sheila Pires con alcuni redattori del servizio Inglese Africa. A sinistra: il responsabile Paul Samasumo
Sheila Pires con alcuni redattori del servizio Inglese Africa. A sinistra: il responsabile Paul Samasumo

Lombardi: per un continente con grandi problemi e possibilità

Padre Lombardi anticipa per Vatican News e Radio Vaticana Italia i temi del suo intervento, in questa intervista con Luca Collodi.

Ascolta l'intervista a padre Federico Lombardi

R. - E' importante che la Radio Vaticana faccia il suo servizio, che è un servizio per la Chiesa universale, per l’Africa, che è un continente fondamentale, in grande sviluppo, un continente nel quale anche la Chiesa è molto impegnata e dove ci sono anche grandi problemi, ma anche allo stesso tempo grandi speranze e grandi possibilità. Quindi è giusto essere presenti con molta frequenza, anche quotidianamente e mettendo in contatto il cuore della Chiesa, Roma, con tutto il continente e anche ascoltando, naturalmente, le voci del continente, le sue notizie, facendole circolare per il mondo e anche per gli altri Paesi che la Radio ha sempre servito.

Lei per molti anni è stato direttore generale della Radio Vaticana. Quali sono state le tappe importanti di questa presenza radiofonica in Africa?

R. - Settant’anni fa c'era l'Anno Santo del ’50, che è stato uno dei momenti storici di grande impegno, di grande irradiazione della Chiesa nel mondo e quindi anche di slancio per Radio Vaticana. Poi c'è stato anche tutto il tempo del Concilio Vaticano II e della grande attenzione all’ Africa dei vari Papi, pensiamo a Paolo VI con la “Populorum progressio”, con il suo viaggio in Uganda e poi pensiamo a Giovanni Paolo II con i suoi 12 viaggi nell'Africa, da tutte le parti e con i Sinodi per l'Africa. Quindi l'attenzione dei Papi e della Chiesa universale si è molto sviluppata, nei decenni passati, e la Radio, come strumento di comunicazione della Chiesa nel mondo, ha naturalmente accompagnato tutto questo. Ed è cresciuta con questa attenzione universale del papato e con anche l'interesse per seguire ciò che avviene nel continente e nella Chiesa e farlo conoscere, per far partecipare un po' tutti, nel mondo, alla grande avventura del continente africano e della Chiesa in Africa.

Padre Federico Lombardi
Padre Federico Lombardi

Una presenza, quella della Radio Vaticana in Africa che ha fatto crescere anche la comunicazione cattolica nel continente…

R.- Io ho avuto sempre l'impressione che la voce della Radio Vaticana fosse considerata autorevole. Anche perché la Chiesa era libera dagli interessi coloniali, e si è manifestata da molti decenni come un punto di riferimento che andava al di là degli interessi economici e politici che le grandi potenze europee avevano avuto per tantissimo tempo sul suolo africano. Quindi anche la voce della Radio Vaticana, non solo per quanto riguardava l'aspetto dell’informazione specificamente ecclesiale o la formazione ecclesiale o liturgica, è stata sempre apprezzata come una voce al di sopra delle parti anche quando dava informazioni o commentava ciò che avveniva nel continente o nel mondo.

Sono state molte anche le collaborazioni, i collegamenti tra il laicato cattolico africano e la Radio Vaticana, e anche le richieste degli ascoltatori?

R. – Certamente! Noi dobbiamo sempre pensare all’attività della Radio, non come una cosa puramente unidirezionale. Dove ci sono state le condizioni e le possibilità si è sviluppato un dialogo. Quindi certamente il servizio da Roma per quanto riguardava l'informazione sull'attività del Papa, il senso dei suoi interventi, e questa è stata una delle funzioni fondamentali della Radio. Ma allo stesso tempo tramite interviste e dando la parola a molti vescovi, ad altre persone che si potevano raggiungere o che passavano da Roma, anche le voci africane sono stati valorizzate e fatte diffondere nel continente intero.

La tecnologia digitale oggi può favorire e aiutare un'ulteriore diffusione della Radio Vaticana nel continente africano?

R. Certamente. L’ inizio storico dell'attività della Radio è stato legato alle onde corte alla loro straordinaria capacità di diffusione, raggiungendo ogni angolo del continente e della Terra, in un modo da poter essere ascoltato se c'era l’apparato in onde corte adatto per ricevere in segnale. Ma adesso si sono moltiplicate le vie, in particolare anche la ritrasmissione da parte delle radio locali in Fm e poi anche i podcast e tutto ciò che nel mondo digitale permette all'audio di diffondersi nelle sue diverse dimensioni, di carattere informativo, formativo e anche di intrattenimento. La musica nella radio ha sempre avuto molta importanza e noi siamo sempre stati molto attenti a valorizzare, per quanto era possibile, la musica africana. 

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17 luglio 2020, 12:39