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Muhammad Yunus alla conferenza sul disarmo tenuta in Vaticano nel novembre 2017 Muhammad Yunus alla conferenza sul disarmo tenuta in Vaticano nel novembre 2017

Muhammad Yunus il 15 maggio in streaming alla Lateranense

Il premio Nobel per la Pace 2006 sarà in diretta via streaming sul portale della Pontificia Università Lateranense per parlare delle conseguenze sull'economia globale del coronavirus. Accadrà venerdì 15 maggio alle ore 15.45

Una lezione pubblica, in diretta streaming, dell’economista e premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus. Ad annunciare questo evento internazionale è la Pontificia Università Lateranense. Un comunicato informa che la lezione sarà trasmessa sul portale dell'Ateneo: www.pul.va, alle ore 15.45 di venerdì 15 maggio, per offrire la possibilità a tutta la comunità accademica di seguirla in diretta. È prevista la traduzione simultanea in lingua italiana.

“No Going Back. The World Economy after Covid-19 Pandemic”, il titolo. Yunus parlerà dunque delle conseguenze e dell’impatto del Covid-19 sull’ economia globale. A coordinare l’evento il professor Raffaele Lomonaco, docente di Economia Politica della Lateranense, moderatore sarà il dott. Enzo Cursio, giornalista e coordinatore della FAO Nobel Alliance for Food Security and Peace.

“La povertà non è creata dai poveri, ma dal sistema che abbiamo costruito intorno a noi”, “O cambiamo il sistema, o la povertà continuerà ad esistere (M. Yunus)”

La rivoluzionaria idea del micro-credito ai poveri

Il professor Muhammad Yunus è famoso in tutto il mondo come fondatore della Grameen Bank, “per aver ideato - si legge nel comunicato - un rivoluzionario sistema di micro-credito come strumento fondamentale nella lotta alla povertà. Per questo suo impegno a favore di piccoli imprenditori troppo poveri per poter accedere ai normali circuiti bancari, l'economista bengalese nel 2006 venne insignito del premio Nobel per la Pace.

Liberare il mondo dalla schiavitù della povertà

Il sogno della sua vita è sempre stato quello di un mondo senza povertà. Quando nel 1976, Yunus vide che i tessitori di cestini del suo villaggio vivevano in condizioni di povertà estrema, nonostante le loro capacità, decise di fare qualcosa di nuovo per loro. Considerati soggetti a rischio di credito, erano costretti a ricorrere a prestiti a interessi elevati per acquistare il bambù, materia prima della loro attività, lavorando alla fine solo per poter ripagare gli usurai. Di tasca sua, allora, Yunus fece un prestito di 27 dollari ad un gruppo di donne che riuscirono a restituirgli il denaro realizzando, per la prima volta, anche un piccolo profitto. Era la prova che, tramite minuscoli prestiti e servizi finanziari, era possibile aiutare le persone indigenti a liberarsi dalla povertà. Nel 1983 Yunus istituì la Grameen Bank (la Banca del Villaggio) e nell’arco di 25 anni essa divenne la sede centrale di una rete di istituti di credito simili diffusi in 100 nazioni, permettendo a milioni di persone di migliorare la propria qualità di vita.
Il professor Yunus è membro del consiglio della Fondazione delle Nazioni Unite e il suo impegno umanitario è stato riconosciuto da numerosi premi internazionali.

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12 maggio 2020, 12:44