Giovani studenti africani Giovani studenti africani

La Santa Sede ratifica la Convenzione di Addis Abeba sugli studi superiori

La Convenzione, già adottata il 12 dicembre 2014, entrerà in vigore il 15 dicembre 2020 e rappresenta un riconoscimento giuridico anche alle Università cattoliche che permetterà agli studenti di terminare i loro studi all’estero e di trovare un lavoro in un altro paese, in questo caso africano

Il 15 novembre 2019, in un atto celebrativo della 40° Sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO a Parigi, l’Osservatore Permanente della Santa Sede, monsignore Francesco Follo, capo delle Delegazione della Santa Sede alla suddetta 40ma Sessione, ha depositato nelle mani della Direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, lo strumento di Ratifica della Santa Sede della suddetta Convenzione Continentale per il riconoscimento accademico di studi, certificati, diplomi, lauree e altre qualifiche nell'istruzione superiore nella regione africana dell’UNESCO. Avendo superato il numero richiesto di 10 stati aderenti, è stato annunciata nella stessa cerimonia, l’entrata in vigore della stessa Convenzione.

Il riconoscimento giuridico alle Università cattoliche

Per la Santa Sede, le cui istituzioni accademiche ed universitarie si trovano in tanti paesi di tutti i Continenti, tali patti multilaterali sono particolarmente importanti perché danno un riconoscimento giuridico anche alle Università cattoliche, permettendo ai loro studenti di terminare i loro  studi all’estero e di trovare un lavoro in un altro paese, in questo caso africano. Non deve quindi sorprendere, che  la Santa Sede come unico soggetto sovrano di diritto internazionale non solo abbia ratificato le quattro Convenzioni Continentali del genere dell’UNESCO (Europa/America del Nord/Australia, Asia/Pacifico, Africa e America latina), ma che durante gli ultimi dieci anni abbia anche attivamente collaborato alla redazione dei testi della seconda generazione delle medesime Convenzioni.

La presenza educativa della Chiesa

Come già nella Convenzione di Tokyo per l’Asia e il Pacifico, anche quella per l’Africa si riconosce la presenza educativa della Chiesa cattolica in Africa, non come un servizio provveduto dall’estero, ma come espressione autentica di educazione superiore africana, assegnando alla Santa Sede, nel testo della Convenzione, gli stessi diritti degli Stati africani membri dell’UNESCO.

Il ringraziamento dell’UNESCO alla Santa Sede

Presente alla cerimonia, anche P. Friedrich BECHINA, Sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica e membro della Delegazione della Santa Sede alla 40^ Sessione della  Conferenza generale. Come ricorda il Santa Padre nel Documento di ratifica, fu lo stesso Sottosegretario che, il 12 dicembre 2014 a nome della Santa Sede ha firmato la Convenzione dopo aver curato in una piccola commissione di esperti l’ultima redazione del testo, durante la conferenza internazionale di Stati convocata dall’UNESCO.

Riconoscendo la grande esperienza e competenza della Santa Sede in materia di educazione superiore, l’UNESCO ha incluso i suoi rappresentanti nei comitati di redazione di tutte le Convenzioni continentali recentemente aggiornate, e, in modo particolare, anche della Convenzione Globale, che sarà adottata in questi giorni dalla 40^ Sessione della Conferenza Generale.

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18 novembre 2019, 11:43