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Sinodo, cardinale Maradiaga: lo sviluppo sia innanzitutto umano

Il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) ricorda che tra i temi al centro del Sinodo c'è anche il problema degli indigeni costretti a lasciare i loro villaggi per trovare nelle città nuove opportunità di sviluppo

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Il Sinodo ha una preziosa guida ispiratrice. È l'enciclica di Papa Francesco "Laudato si'" sulla cura della Casa comune. Lo sottolinea a Vatican News il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga aggiungendo che lo sguardo del Sinodo non è rivolto solo all'Amazzonia, ma all'intero pianeta.

Ascolta l'intervista al cardinale Maradiaga

R. – Penso che stia procedendo molto bene: la ricchezza degli interventi ci fa vedere che la preparazione è stata grande e che tutti i partecipanti sono molto motivati. In secondo luogo, è una tematica che tocca il cuore non solo dei Paesi dell’Amazzonia, ma di tutto il mondo. Questo non è un problema limitato ad una regione del mondo: è un problema mondiale.

I cammini nuovi che si stanno cercando per la Chiesa in Amazzonia saranno anche cammini nuovi per la Chiesa nel mondo?

R. - Penso di sì. C’è stato un intervento dell’arcivescovo del Messico che ci ha detto: “Il Sinodo dovrebbe essere come una cassa di risonanza per la problematica denunciata e allo stesso tempo guardata pastoralmente dalla Laudato Si’, l’Enciclica di Papa Francesco”.

Parliamo proprio di questa enciclica: cosa in particolare qui al Sinodo riecheggia della Laudato Si’?

R. - Direi prima di tutto, e lo dirò anche nel mio intervento, che la Chiesa è chiamata ad essere un ospedale da campo. Questo significa che il Santo Padre indossa l’abito di un infermiere per fare la diagnosi della problematica. Ma non si riduce ad una diagnosi: cerca anche di trovare le strade verso la guarigione; queste strade sono ancora da percorrere. Prima di tutto, si deve ritrovare la dimensione etica del problema. Quando parliamo di ecologia integrale, lo sviluppo deve essere anche uno sviluppo umano. Questo aggettivo “umano” tante volte viene dimenticato.

Il Sinodo si concentra sull’Amazzonia ma ha questo sguardo rivolto verso il mondo intero. Allo stesso modo prossimo dire che gli indigeni sono gli abitanti di una porzione importante del pianeta, ma rappresentano tutti gli scartati, tutti coloro che sono esclusi …

R. - Certamente! Ma c’è un aspetto della problematica: si tratta degli indigeni che vivono nelle loro comunità, ma soprattutto di quelli che vanno verso le grandi città. Ci sono anche in Amazzonia: ad esempio Manaus è una città grandissima che adesso conta più di un milione di abitanti. Molti di loro sono indigeni che sono stati obbligati a lasciare le loro comunità per la mancanza di uno sviluppo umano che andasse di pari passo con la loro mentalità, con la loro cultura, con le loro manifestazioni religiose. Questa è una problematica a doppio senso.

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13 ottobre 2019, 10:16