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Il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, mccj – Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso Il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, mccj – Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso 

Il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot

Al nuovo cardinale, creato da Papa Francesco il 5 ottobre 2019, è stata assegnata la diaconia della chiesa di San Girolamo della Carità a via Giulia

Se sei di Siviglia, dove la torre della cattedrale cattolica era in precedenza il minareto di una grande moschea, allora il dialogo interreligioso ce l'hai nel sangue: deve aver pensato alla Giralda il Papa, quando lo scorso 25 maggio ha scelto il vescovo Miguel Ángel Ayuso Guixot come nuovo presidente del Pontificio consiglio che si occupa delle relazioni con le altre religioni. Chiamandolo a succedere al cardinale Jean-Louis Tauran, di cui è stato stretto collaboratore in qualità di segretario del dicastero, il Pontefice ha di fatto sancito un avvicendamento quasi naturale tra il porporato francese morto nel 2018 e il presule spagnolo, che soprattutto negli ultimi tempi lo aveva più volte sostituito in delicate missioni internazionali. Una successione rafforzata ora con la chiamata nel collegio cardinalizio di questo missionario comboniano, grande conoscitore dell'islam e del mondo arabo.

Sessantasettenne, è nato il 17 giugno 1952 in una famiglia numerosa e profondamente cattolica, nella città il cui duomo è una delle più grandi chiese del mondo.  La cultura andalusa ha inciso profondamente nella sua  sensibilità, così come l'ambiente domestico in cui ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza, quinto dei nove figli di Juan de Dios Ayuso Rubio e Natividad Guixot Visconti.

Inizialmente ha frequentato il Collegio Sant'Antonio Maria Claret, trascorrendo un anno nel seminario minore sevillano, ma i suoi genitori volevano che si diplomasse prima di prendere impegni definitivi. E così è stato, anzi successivamente si è anche iscritto alla facoltà di Legge dell’università cittadina, pur continuando a frequentare la Chiesa e i ritiri spirituali per giovani. Ed è qui che è entrato in contatto con la rivista e le pubblicazioni dei Missionari comboniani del Cuore di Gesù, decidendo nel settembre 1973 di entrare nella congregazione in cui ha emesso la professione perpetua  il 2 maggio 1980. Ordinato sacerdote il 20 settembre dello stesso anno, nella parrocchia Corpus Christi di Siviglia, per le mani dell'arcivescovo metropolita, il cardinale José María Bueno y Monreal (1904-1987), ha proseguito la formazione ecclesiastica a Roma, alla Pontificia università Urbaniana e al Pontificio istituto di Studi arabi e d’islamistica (Pisai), dove  ha conseguito la licenza nel 1982. Partito nell'ottobre dello stesso anno alla volta dell’Egitto, è stato parroco al Cairo, nella comunità latina del Sacro cuore in Abbasiyya, vicino alla cattedrale copta-ortodossa e non lontano dall’università di al-Azhar, dedicandosi all’accoglienza e all’assistenza dei giovani sudanesi cattolici presenti nella capitale egiziana come studenti o migranti o rifugiati politici. Questa esperienza, sulle orme di san Daniele Comboni, lo ha condotto poi in Sudan nel tempo della guerra civile. Qui è rimasto fino al 2002, dirigendo il centro catechetico della diocesi di El-Obeid - che comprende territori tristemente noti per povertà e conflitti come il Kordofan e il Darfur – e, a partire dal 1989, insegnando Islamologia a Khartoum.

Nel 2000 ha ottenuto il dottorato in Teologia dogmatica all’università di Granada e ha svolto attività di docenza anche al Cairo e infine a Roma, dove è divenuto nel 2006 preside del Pisai, una realtà nata nel lontano 1926, quando la società dei Missionari d’Africa (Padri bianchi) aprì a Tunisi una casa per sacerdoti e religiosi che si preparavano a vivere in ambiente musulmano. Nel 1964 questo istituto di eccellenza venne trasferito nell'Urbe, accolto con favore da Paolo vi.  Inserito nella comunità accademica nel 2002, padre Ayuso Guixot  prima di divenire preside era stato direttore degli studi.

Nominato consultore del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso nel 2007, l’anno in cui  Tauran veniva scelto come presidente, il 30 giugno 2012 Benedetto XVI lo ha chiamato a succedere all'arcivescovo Pier Luigi Celata, nell'incarico di segretario del dicastero. Alla fine dello stesso anno, con la nascita del “King Abdullah Bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue” (kaiciid), con sede a Vienna, è stato annoverato come rappresentante della Santa Sede presso il Consiglio delle parti, svolgendovi anche la funzione di Founding Observer. 

Quando le condizioni di salute del cardinale presidente sono peggiorate, agli inizi del 2016 Papa Francesco ha voluto assicurare maggior autorevolezza al servizio di Ayuso Guixot, elevandolo alla Sede titolare vescovile di Luperciana. Lui stesso gli ha conferito l'ordinazione come segno di paterna benevolenza il 19 marzo di tre anni fa nella basilica di San Pietro e da allora è stato un susseguirsi di impegni, di viaggi in ogni angolo del mondo per testimoniare ai fratelli musulmani, indù, buddisti, sikh, shintoisti, confuciani o delle religioni tradizionali che proprio attraverso l'amicizia personale è possibile instaurare un dialogo. E in tale contesto quello con l'islam costituisce per il dicastero il dialogo meglio strutturato. Basti pensare che all’interno del Pontificio consiglio esiste una Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani che non ha eguali per le altre religioni. Del resto, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, l’Occidente ha capito che bisogna conoscere meglio il mondo islamico, anche attraverso lo studio della lingua e della cultura arabe.  Perché, nonostante le derive integraliste e i fondamentalismi, la fede dev'essere sempre un fattore di coesione e di fraternità, mai di conflitto. Lo stesso Francesco ha fatto del dialogo interreligioso una priorità non solo a parole del suo pontificato, come testimoniano le varie visite compiute in paesi in cui i cattolici sono in minoranza e a cui Ayuso Guixot ha partecipato nel seguito papale a quelle negli Emirati Arabi Uniti e in Marocco nel febbraio e nel marzo 2019. E a tale proposito assume un significativo valore  il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato congiuntamente ad Abu Dhabi  dal Pontefice e dal Grande imam di Al Azhar (la più importante istituzione accademica sunnita). Per raggiungerne gli obiettivi è stato istituito di recente infatti un Comitato superiore in cui Ayuso Guixot rappresenta la Santa Sede insieme con monsignor Yoannis Lahzi Gaid, segretario personale di Papa Francesco. Tra gli altri membri, personalità egiziane ed emiratine impegnate nel dialogo, che lo scorso 11 settembre, in occasione della prima riunione hanno scelto il cardinale eletto Ayuso Guixot come presidente del Comitato. Intanto il 6 agosto il Pontefice lo ha annoverato anche tra i membri della Congregazione per le Chiese orientali.

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05 ottobre 2019, 15:00