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Il cardinale Jean-Claude Hollerich arcivescovo di Luxembourg (Granducato del Lussemburgo) Il cardinale Jean-Claude Hollerich arcivescovo di Luxembourg (Granducato del Lussemburgo) 

Il cardinale Jean-Claude Höllerich

Al nuovo cardinale, creato da Papa Francesco il 5 ottobre 2019, è stato assegnato il titolo della chiesa di San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto

Gesuita lussemburghese vissuto per diciassette anni in Giappone, dove ha insegnato e ricoperto incarichi di sempre maggiore responsabilità nell'Università Sophia di Tokyo, nel 2011 è tornato nel vecchio continente come arcivescovo del Granducato e dallo scorso anno presiede la Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) con sede a Bruxelles: è  il sessantunenne Jean-Claude Hollerich, fiero oppositore dei nazionalismi e dei populismi, in prima linea nell'esortare a mantenere vivi i valori e il sogno dei padri fondatori dell'Europa unita.

Nato il 9 agosto 1958 a Differdange, nell'arcidiocesi di Luxemborug, ha trascorso l'infanzia a Vianden, dove risiedeva la sua famiglia. Dopo gli studi secondari nella Scuola apostolica di Clairefontaine, fondata da padre Léon Dehon, e nel liceo classico di Diekirch, nel 1978 si è trasferito a Roma, per iniziare la formazione al sacerdozio alla Gregoriana, dove ha seguito due anni di filosofia e il primo anno di teologia, risiedendo nel Pontificio collegio Germanico-Ungarico.

Nel 1981 è entrato nella Compagnia di Gesù, provincia del Belgio meridionale e Lussemburgo, e ha svolto per un biennio il noviziato a Namur. Dopo due anni di tirocinio pastorale nella capitale del granducato, nel 1985 ha raggiunto per la prima volta il Giappone, dove in quattro anni ha dapprima perfezionato la conoscenza della lingua e della cultura locali e poi ripreso gli studi teologici all'Università Sophia di Tokyo, completando il percorso formativo in Germania (1989-1990), alla Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen di Francoforte, e conseguendo la licenza.

Ordinato sacerdote a Bruxelles il 21 aprile 1990, ha svolto per quattro anni gli studi di lingua e letteratura tedesca alla Ludwig-Maximilians universität di Monaco di Baviera, terminati con la licenza conseguita nel 1994 discutendo la tesi Das Konstantinopolitanische Glaubensbekenntnis. Eine Textuntersuchung  «Il credo costantinopolitano. Un'indagine testuale».

Intanto sul fronte pastorale ha accompagnato la Jeunesse étudiante chrétienne di Lussemburgo e gruppi della Communauté vie chrétienne (Cvx) - associazione di laici che vivono la fede cristiana secondo la spiritualità di sant'Ignazio di Loyola - ricoprendo al contempo l'incarico di insegnante nel liceo francese Vauban di Lussemburgo (1983-1985). Durante il periodo trascorso in terra bavarese (1990-1994) è stato accompagnatore spirituale dei seminaristi durante l’anno propedeutico al seminario maggiore di Lussemburgo e responsabile della pastorale vocazionale.

Il 1994 è stato l'anno del trasferimento nel Paese del Sol Levante:  insegnante di lingue tedesca e francese e di studi europei all'Università Sophia, vi è rimasto fino al 2011, svolgendo la propria missione al servizio dell'ateneo, dei cattolici della capitale giapponese, della Compagnia di Gesù e della Conferenza episcopale nazionale. Infatti nel 1996 è divenuto cappellano della parrocchia tedesca a Tokyo e nel 1997 membro del consiglio arcidiocesano per le opere missionarie e pastorali, svolgendo entrambi i ruoli fino al 2006, quando ha terminato anche gli incarichi di professore associato e cappellano degli studenti dell'Università Sophia, iniziati  sempre nel 1999.

Intanto nel 2001 ha compiuto gli studi di dottorato all’Institut pour les Études de l’Union Européenne di Bonn, in Germania, e il 18 ottobre 2002 ha emesso i voti definitivi nella chiesa di Sant'Ignazio a Tokyo, passando alla provincia giapponese della Compagnia, per la quale – sempre fino al 2006 – è stato delegato provinciale per la promozione delle vocazioni (dal 2002), direttore del Centro cattolico dell'Università Sophia (dal 2003) e di una piccola comunità di gesuiti nella capitale (dal 2004)

Ottenuta nel 2006 la cattedra come professore ordinario dell'ateneo nato da un'intuizione di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari, nello stesso anno Hollerich è divenuto superiore dello Scolasticato, per un biennio, ed è stato anche delegato della Conferenza episcopale giapponese per la preparazione e la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù presieduta a Colonia nel 2005 da Benedetto xvi.

Nel 2008 è stato scelto come rettore della comunità dei 65 gesuiti dell?Università Sophia e vice rettore per gli affari generali e studenteschi del medesimo ateneo, entrando in contatto diretto con numerose comunità accademiche in Asia, Europa e America. Al contempo è stato consultore della provincia giapponese della Compagnia di Gesù.

Dal 2011 è tornato in patria, perché il 12 luglio di quell'anno è stato nominato da Papa Ratzinger arcivescovo di Luxembourg. Il successivo 16 ottobre ha ricevuto l'ordinazione episcopale nella cattedrale lussemburghese, dal suo predecessore Fernand Franck, con-consacranti il cardinale di Colonia, Joachim Meisner, e l'arcivescovo di Tokyo, Peter Takeo Okada, scegliendo come motto Annuntiate.

Fautore di un maggior coinvolgimento dei laici, e in particolare dei giovani, in ambito ecclesiale, nel 2013 ha lanciato in diocesi un progetto pastorale dedicato a questi ultimi e nell'agosto 2014 è partito con 138 studenti per un viaggio nella Thailandia del nord, al confine con il Myanmar, trascorrendo due settimane in un campo di rifugiati.

Nel 2015 ha partecipato alla quattordicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi incentrata sulla vocazione e la missione della famiglia; esperienza poi ripetuta nel 2018, con la quindicesima assise dedicata proprio ai giovani.

Il suo dinamismo pastorale lo ha reso un protagonista nella vita della Chiesa nel vecchio continente: presidente della Conferenza delle commissioni Iustitia et Pax d'Europa (2014-2018), il 29 settembre 2017 è stato eletto alla guida della Commissione per i giovani in seno al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa  (Ccee). Ma è dall'8 marzo 2018, quando ha assunto la presidenza della Comece - che riunisce i vescovi europei con l'obiettivo di esaminare la politica e la legislazione dell'Unione europea (Ue) dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa - che la sua voce ha assunto una risonanza più ampia nel richiamo costante alla salvaguardia delle radici cristiane.

Dal 3 aprile scorso presiede anche il Coetus internationalis ministrantium (Cim), l'associazione internazionale dei chierichetti.

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05 ottobre 2019, 15:00