La Santa Sede all'OSCE: libertà religiosa, difesa delle donne e lotta alla schiavitù
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
La centralità della libertà religiosa, segno distintivo di tutti gli altri diritti umani - "poiché riguarda i diritti più intimi della società civile" - è il tema del primo intervento di giovedì scorso della Santa Sede al Meeting dell'OSCE sull'attuazione della dimensione umana nel 2019.
Bene comune e libertà religiosa
Aumentare la consapevolezza della libertà religiosa sia come diritto umano universale sia "come fattore fondamentale per la costruzione e il benessere delle nostre società" è uno dei concetti sottolineati dalla Delegazione che ha inoltre messo in evidenza quanto tale principio sia fondamentale anche per la sicurezza all'interno e tra gli Stati":
Violenza sulle donne e cultura "iper-sessualizzata"
La Delegazione della Santa Sede oggi ha, invece, affrontato il tema della prevenzione e lotta alla violenza sulle donne. Partendo da due fattori tanto deprecabili quanto diffusi, la denuncia ha coinvolto l'attuale cultura "iper-sessualizzata" e distruttiva delle nostre società:
"Abortire perché il feto è femmina", è il secondo preoccupante fenomeno - presente anche nell'area OSCE - denunciato dalla Delegazione che, a chiusura dell'intervento, chiede inoltre di "considerare con realismo, le cause profonde e gli ostacoli alla piena promozione della parità di genere in seno all'OSCE stessa, così da poter garantire che le donne ben qualificate siano identificate e coinvolte".
La tratta degli esseri umani, ferità alla dignità
Ultimo intervento di oggi, ma non certo per importanza, quello sulla tratta di esseri umani. Riportando le parole di Papa Francesco, la Santa Sede ha chiesto di aumentare gli sforzi per prevenire questo "crimine contro l'umanità":
Nonostante la crescita degli sforzi per combattere il fenomeno, la Delegazione ha suggerito un ulteriore coinvolgimento dell'impegno delle organizzazioni religiose: "Per portare avanti un'alleanza sempre più ampia nella società, per combattere la tratta di esseri umani, la nostra Delegazione vede il merito di continuare a discutere su come includere ulteriormente le organizzazioni religiose nella promozione di un approccio alla lotta contro la tratta incentrato sulle vittime all'interno dell'OSCE".
I primi due testi sono stati consegnati da mons. Mirosław S Wachowski, funzionario dell'OSCE della Santa Sede. Il terzo da mons. Andrea Francia , Consigliere della Nunziatura Apostolica in Polonia.
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