Cerca

Vaticano - Cimitero Teutonico Vaticano - Cimitero Teutonico 

Caso Orlandi: Vaticano dispone apertura di due tombe nel Cimitero Teutonico

Le operazioni si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti. La decisione si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti dopo la denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha, tra l’altro, segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero all’interno del territorio dello Stato Vaticano

Roberto Piermarini - Città del Vaticano

Il direttore ad interim della Sala stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, ha dichiarato che l’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nelle persone del Promotore prof. Gian Piero Milano e del suo Aggiunto prof. Alessandro Diddi, ha disposto con decreto del 27 giugno 2019 l’apertura di due tombe presenti presso il Cimitero Teutonico.

Le operazioni avverranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti  - oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate -, con l’ausilio tecnico del prof. Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, e di personale della Gendarmeria. Il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi. Sono coinvolti infatti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni.

La decisione giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore - con l’ausilio del Corpo della Gendarmeria - ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso. Va ricordato che per ragioni di carattere giuridico l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi; indagini che peraltro sono state condotte dagli inquirenti italiani - sin dalle prime fasi - con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano.

In ogni caso, le complesse operazioni peritali fissate per il prossimo 11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna.

Il ruolo del card. Parolin

Il 4 marzo scorso, rispondendo alle domande dei giornalisti, Alessandro Gisotti aveva confermato che “la lettera della famiglia di Emanuela Orlandi era stata ricevuta dal cardinale Pietro Parolin e che sarebbero state studiate le richieste rivolte dalla famiglia della giovane scomparsa nel 1983 quando aveva 15 anni. La famiglia Orlandi chiedeva appunto al Segretario di Stato vaticano di aprire una tomba antica nel cimitero teutonico dentro le mura vaticane in relazione alla scomparsa della giovane nel 1983. 

Come è nata la richiesta della famiglia Orlandi

E' nata dopo che l'estate scorsa una lettera con allegata la foto della tomba era stata recapitata all'avvocatessa Laura Sgrò che assiste la stessa famiglia Orlandi: "Cercate dove indica l'angelo".  “Appoggiato a una parete del cimitero, ha scritto in quell’occasione il Corriere della Sera, “c'è la statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino "Requiescat in pace", "Riposa in pace". Sulla lastra funeraria c’è un’iscrizione dedicata alla principessa Sofia e al principe Gustavo von Hohenlohe che nel 1857 fu nominato arcivescovo da Papa Pio IX.

A quel punto sono state avviate indagini difensive effettuando verifiche sullo stato dei luoghi e si è scoperto che la tomba è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. E’ comunque opportuno ricordare che sono state molte le segnalazioni in questi anni sul caso Orlandi rivelatesi poi infondate.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

02 luglio 2019, 12:27