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Athletica Vaticana: esordio internazionale ai Giochi dei Piccoli Stati d'Europa

La squadra podistica ufficiale della Santa Sede sarà presente alla 18esima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa, in Montenegro dal 27 maggio al 1 giugno, invitata dal Comitato olimpico europeo. Con il presidente mons. Sanchez de Toca e il direttore tecnico Di Saverio, ci saranno due donne runner e due uomini.

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Per Athletica Vaticana sarà l’esordio ad una manifestazione internazionale ufficiale. Da lunedì 27 maggio al 1 giugno la rappresentativa podistica della Santa Sede, sarà presente alla diciottesima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa che si svolgeranno nella Repubblica di Montenegro. La prima associazione sportiva costituita in Vaticano, nata ufficialmente nel gennaio di quest’ anno, è stata invitata dal Comitato olimpico europeo e dal Comitato olimpico della Repubblica del Montenegro.

Mons. Sanchez: primo passo verso competizioni internazionali

Il presidente di Athletica Vaticana, monsignor Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura, a cui la Segreteria di Stato ha affidato l’associazione, parla di “primo, simbolico passo verso una piena partecipazione degli atleti vaticani alle competizioni internazionali, dove porteranno un messaggio concreto di amicizia, fraternità e lealtà per rilanciare i valori più autentici dello sport”.

Una delegazione con quattro runner: due donne e due uomini

Con il presidente, che è anche responsabile del dipartimento “sport e cultura”, saranno in Montenegro, grazie alla collaborazione dell'Ambasciata della Repubblica del Montenegro presso la Santa Sede, il direttore tecnico Vittorio Di Saverio – storico coach del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, gemellato con Athletica Vaticana – e quattro atleti, due donne e due uomini. Camille Chenaux, studentessa universitaria, figlia di Philippe, membro del Pontificio comitato di scienze storiche; Sara Carnicelli, figlia di un dipendente del Governatorato; Thierry Roch, alabardiere della Guardia svizzera Pontificia e il parroco siciliano don Vincenzo Puccio. Tutti mezzofondisti, capaci di spaziare tra i 1500 e i 10mila metri, fino alla maratona.

In Montenegro la mini Olimpiade dei piccoli Stati europei

Patrocinati dal Comitato olimpico internazionale, i Giochi dei Piccoli Stati d’Europa sono una vera e propria “mini Olimpiade”, che oltre all'atletica ha in calendario altri nove sport. Ai Giochi prendono parte gli Stati europei con meno di un milione di abitanti: Principato di Andorra, Cipro, Islanda, Principato di Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Repubblica di Montenegro. “Forte anche dell’esperienza in Montenegro – spiega Sánchez de Toca – Athletica Vaticana intende procedere a piccoli passi a livello internazionale”, per creare “ponti solidali e culturali tra i popoli”. Di qui la scelta di “privilegiare le competizioni di alto valore simbolico, come ad esempio i Giochi del Mediterraneo che nel 2021 si svolgeranno a Oran in Algeria. Oltretutto il vescovo di quella città, monsignor Jean-Paul Vesco, è un ottimo maratoneta ed è già tesserato con la nostra squadra”. I prossimi passi saranno le affiliazioni alla Iaaf e alla Eaf, le Federazioni Internazionale ed Europea di Atletica Leggera.

Olimpiadi? A Tokio 2020 solo osservatori, ma a Parigi 2024...

Quanto a una possibile partecipazione ai Giochi olimpici, il presidente è ottimista: “Perché no? La nostra rappresentativa di atletica – regina di tutti gli sport – vuole testimoniare i valori cristiani a più persone possibili. E dunque il contesto olimpico universale, che ben si sposa con la naturale vocazione ‘cattolica’ della Santa Sede, è ideale. Ma ciò non significa che a Tokyo 2020 ci saranno atleti vaticani! Ci sarà un osservatore – come già avvenuto per le Olimpiadi invernali del 2018 in Corea – che parteciperà ai lavori del Comitato olimpico internazionale con cui la Santa Sede ha in corso l’elaborazione di un vero e proprio Accordo. Ma a Parigi 2024 o a Los Angeles 2028 potremmo fare progetti più concreti”. 

La trasferta sportivo-ecumenica a Wittenberg, città di Lutero

In realtà, spiega ancora monsignor Sánchez de Toca, “il vero e proprio debutto internazionale per Athletica Vaticana è avvenuto nel week end dell'11 e 12 maggio in Germania, a Wittenberg, la città di Martin Lutero. Siamo stati accolti dal primo ministro della Sassonia-Anhalt e dal pastore protestante 'successore' di Lutero, che ci ha consegnato una lettera d'invito a Papa Francesco per visitare i luoghi dove è iniziata la riforma”. Per di più, “oltre a un incontro nel centro ecumenico per disabili, gli atleti vaticani si sono piazzati primo, secondo, quarto e quinto nella gara di 10km e sono poi saliti in tre sul podio della mezza maratona”. A vincere, in entrambi i casi, il 45enne parroco-maratoneta di Barcellona Pozzo di Gotto don Vincenzo Puccio.

Sessanta atleti di 18 nazionalità

E con questo stile che la rende unica che Athletica Vaticana – che ha anche un team paralimpico - rilancia la sua presenza e le sue iniziative sulle piste e sulle strade del mondo, seguendo le indicazioni di un coach spirituale d'eccezione come Papa Francesco. La squadra è composta da oltre sessanta atlete e atleti di diciotto nazionalità: fanno parte della squadra alcuni sacerdoti e una suora insieme a guardie svizzere, giornalisti, gendarmi, tipografi, falegnami, funzionari dei vari uffici e servizi della Santa Sede tra cui i Musei Vaticani e le Ville Pontificie. Il più giovane è una guardia svizzera di 19 anni e il meno giovane è un professore della Biblioteca Apostolica Vaticana che di anni ne ha 62. Nel team ci sono anche alcuni atleti “onorari”, scelti per la loro storia e la loro testimonianza, non certo per questioni agonistiche: due giovani migranti africani musulmani, per dar vita a un'esperienza di accoglienza e di integrazione autentica attraverso lo sport, e Sara Vargetto, 10 anni, con un grande sorriso e una coraggiosa voglia di vivere, con la quale combatte una grave malattia neurodegenerativa.

In futuro la "Via Pacis" ma anche la maratona di Berlino

Quali i prossimi progetti per gli “atleti del Papa”? “Sicuramente la mezza maratona interreligiosa 'Via Pacis' il 22 settembre – spiega il presidente di Athletica Vaticana - un appuntamento promosso anche dal Pontificio Consiglio della Cultura su un percorso che, con partenza e arrivo davanti alla Basilica di San Pietro, passa davanti ai luoghi di culto di Roma come la sinagoga, la moschea, le chiese ortodossa e valdese e al tempio buddista”. Inoltre, aggiunge monsignor Sánchez de Toca, “saremo al via, come squadra, alle maratone di Berlino e Valencia, con le nostre famiglie”. E “in collaborazione anche con le Maratone di New York e Firenze continueremo a organizzare la 'Messa del maratoneta' alla viglia di questi grandi eventi podistici, recitando insieme la 'Preghiera del maratoneta' che abbiamo composto e tradotto in 37 lingue”. Ma soprattutto, conclude il presidente di Athletica Vaticana, “porteremo avanti tante piccole e grandi iniziative solidali e culturali – con una particolare attenzione alle questioni della disabilità e dei più poveri - insieme ad altre squadre e a tutti coloro che hanno voglia di vivere lo sport come un'esperienza concreta di pace e di speranza”.

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Momenti della storia di Athletica Vaticana
25 maggio 2019, 17:06