Papa Francesco incontra il card. Sean Patrick O'Malley Papa Francesco incontra il card. Sean Patrick O'Malley 

Le conclusioni della Plenaria della Pontificia Commissione Tutela dei Minori

La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori al termine dei lavori dell’Assemblea Plenaria ha presentato una serie di progetti. Proseguito il dialogo con le Congregazioni e i Dicasteri della Curia Romana. Per la Commissione nell’ambito della protezione dei minori, c’è ancora molto da fare

Nel comunicato al termine della loro Assemblea Plenaria che si è conclusa ieri, la Commissione ricorda quanto affermato da Papa Francesco il 24 febbraio scorso, a conclusione del summit in Vaticano sulla Protezione dei minori: “Il risultato migliore e la risoluzione più efficace che possiamo dare alle vittime, al popolo della Santa Madre Chiesa e al mondo intero, sono l’impegno per una conversione pastorale e collettiva, l’umiltà di imparare, di ascoltare, di assistere e proteggere i più vulnerabili”.

Ascoltare e imparare

Sulla scia di quanto affermato dal Papa, la 10° Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha avuto inizio a Roma giovedì scorso, con l’ascolto di una testimonianza di una madre originaria dell’Africa subsahariana, vittima di abusi sessuali clericali da bambina. Testimonianza che fa parte dell'impegno costante della Commissione a incentrare tutti i suoi sforzi nell’attento ascolto della realtà vissuta da coloro che hanno subito abusi nella Chiesa. I membri della Commissione hanno voluto esprimerle un sentito ringraziamento per la sua indelebile testimonianza e per la visione che ha fornito sulle complesse questioni che le vittime e i sopravvissuti di abusi sessuali clericali affrontano nel proprio specifico contesto culturale.

Assistere e proteggere

In apertura dell'Assemblea Plenaria, il presidente della Commissione, il card. Séan Patrick O'Malley, ha presentato ai membri i saluti del Santo Padre. Inoltre ha espresso l'apprezzamento di Papa Francesco per l'assistenza della Commissione nell’aver inizialmente proposto sia l'incontro di febbraio con i Presidenti delle Conferenze episcopali sulla Protezione dei Minori, sia le linee guida e le norme di salvaguardia recentemente pubblicate dallo Stato della Città del Vaticano, il Vicariato della Città del Vaticano e la Curia Romana. L’esito conclusivo dell'incontro di febbraio ha evidenziato la tangibile presa di coscienza del ruolo critico che la vita e la missione della Chiesa hanno nell’ambito della protezione dei minori, ma ha altresì dimostrato che c’è ancora molto da fare.

I progetti della Commissione

Alla luce di questo e del suo mandato specifico di consigliare il Santo Padre e, attraverso di lui, supportare la leadership delle Chiese locali, la Commissione sta portando avanti un gran numero di progetti, tra cui:
· La creazione di un Virtual Survivor's Advisory Panel (Sap), attraverso il suo Gruppo di Lavoro Working with Survivors. Questo metodo di ascoltare e imparare dai sopravvissuti in uno spazio sicuro e culturalmente familiare si aggiunge ai Sap locali già sviluppati all'interno delle Chiese locali in Brasile, Zambia e nelle Filippine.
· Una giornata di studio con esperti internazionali sull’approfondimento dei reati sessuali e delle conseguenti implicazioni, al fine di prevenire futuri abusi. La comprensione di tale fenomeno rappresenta un fattore chiave per creare ambienti sicuri per i minori.
· Un progetto per la creazione di uno strumento di audit. Ciò include il vaglio dei materiali sulle linee guida per la protezione dei minori e l'analisi di modelli per il monitoraggio del livello di attuazione, con l'obiettivo di creare una risorsa per supportare le Chiese locali nella creazione, attuazione, revisione e audit dei programmi di tutela dei minori.
· Una ricerca per valutare lo stato di realizzazione dei programmi educativi e di formazione sul tema della protezione dei minori nelle scuole cattoliche, a partire da progetti pilota in Sudafrica, Colombia, India, Filippine e Tonga.
· Un seminario accademico internazionale sulle questioni relative a "Riservatezza e trasparenza" con particolare attenzione ai procedimenti penali canonici, previsto per dicembre 2019.
· Un "Simposio Latinoamericano sui sistemi di protezione nelle Chiese e nelle società civili", condotto congiuntamente dalla Commissione e dall'arcidiocesi di Bogotá, con la partecipazione della Confederazione dei religiosi e delle religiose latinoamericani e caraibici (Clar), del Consiglio Episcopale Latinoamericano (Celam), delle scuole cattoliche, degli enti governativi, delle ONG internazionali e locali, dei media internazionali e delle Chiese di altre denominazioni.

Il dialogo con la Santa Sede

I Gruppi di lavoro della Commissione, hanno inoltre proseguito il dialogo con le Congregazioni e i Dicasteri della Curia Romana che hanno particolari responsabilità nell’ambito della tutela dei minori, tra cui: la Congregazione per la Dottrina della Fede, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, la Congregazione per il Clero e la Congregazione per i Vescovi. La Commissione ha ringraziato l'arcivescovo di Malta mons. Charles J. Scicluna per aver condiviso con i membri il suo tempo e le sue competenze durante l'Assemblea Plenaria.

La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori è stata create da Papa Francesco nel marzo del 2014 per proporre le più opportune iniziative per la protezione di tutti i minori e gli adulti vulnerabili, al fine di promuovere la responsabilità locale nelle Chiese particolari.

 

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08 aprile 2019, 14:21