Cardinale Fernando Filoni a Taiwan Cardinale Fernando Filoni a Taiwan 

Card. Filoni a Taiwan, Macao e Hong Kong: clima positivo dopo accordo Santa Sede-Cina

Viaggio del cardinale Fernando Filoni a Taiwan, Macao ed Hong Kong: ho trovato un clima positivo alla presenza della Chiesa. Occorre maggiore impegno nella missione in ambiti segnati da ateismo e ricorsa al solo benessere economico

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

Un viaggio intenso, quattro giorni di eventi religiosi e di incontri pubblici con le autorità di Taiwan, Repubblica di Cina. RdC è indipendente dal 1912, costituitasi nell’attuale assetto territoriale nel 1949, antagonista dalla Repubblica popolare cinese di cui rivendica la sovranità. Inviato del Papa al quarto Congresso eucaristico nazionale, il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha visitato - prima di rientrare ieri a Roma - anche a Macao ed Hong Kong. 

A Taiwan vive una piccola comunità di fedeli cattolici, poco più dell’1% della popolazione, su 23,5 milioni di abitanti, di cui circa il 4% cristiani. Durante la sua permanenzanel piccolo Paese asiatico, il cardinale Filoni oltre che avere presieduto alla Messa conclusiva del Congresso eucaristico e visitato diverse realtà ecclesiali, ha avuto colloqui con le massime autorità civili, la presidente Tsai Ying-wen, il vice-presidente Chen Chien-jen ed il ministro degli Esteri Joseph Wu.

Ascolta l'intervista al card. Filoni

Eminenza, quali riflessioni dopo questo viaggio a Taiwan, anche le sue impressioni al di là dell’ufficialità dei discorsi pubblici?

Le mie impressioni sono positive, nel senso che ho trovato una Chiesa che ha bisogno di essere, sì, stimolata, incoraggiata, aiutata ma anche con tante ricchezze interne. Mi riferisco in modo particolare all’evangelizzazione, presso gli aborigeni, al desiderio di incrementare le vocazioni e per questo c’è una consapevolezza dei vescovi di portare avanti l’attuale piccolo seminario che è già comunque iniziato. Ci sono anche queste istituzioni che tradizionalmente hanno aiutato la presenza della Chiesa sul piano dell’educazione, molto apprezzata da tutti, e anche relativa al servizio che si fa sanitario. Ho visitato il nuovo ospedale della Fujen University che veramente ha una concezione di come affrontare le tematiche, le problematiche degli ammalati, quindi l’attenzione verso di loro, la sensibilità verso una società che sta invecchiando, dove la natalità è bassa e c’è ormai bisogno di venire incontro alle esigenze di tanti anziani. Quindi ho anche inaugurato una vecchia scuola che era primaria, che è stata ormai trasformata e ben adattata ad accogliere gli anziani. Ci sono tanti elementi di speranza però quello che ancora manca di più in questa Chiesa è uno slancio missionario più adeguato.

Ciò che meraviglia è che gran parte della popolazione di Taiwan, si dichiari atea. Questo è un fronte importante, di impegno?

Dobbiamo tenere presente che è una società molto avanti dal punto di vista economico, sociale e quindi tanti aspetti devono fare riferimento ad una realtà che prescinde da Dio, perché ciò che conta molto spesso è assicurarsi una buona vita, i problemi poi nascono nel momento in cui tutto questo o viene meno o viene messo in crisi. Però è una società che rincorre il benessere e quindi l’aspetto del benessere rimane primario anche rispetto a tutte le altre esigenze. E’ chiaro che la vita cristiana è una vita cristiana esigente, a volte anche le altre espressioni religiose, hanno formalità più facili da adempiere, quindi è evidente che la Chiesa con tutta la sua carica spirituale, umana, morale, trova difficoltà perché questo impegno è forte. Poi anche dobbiamo tenere presente un altro aspetto, che non possiamo misurare tutto in termini di numeri; per esempio, l’apprezzamento che si fa per l’opera della Chiesa è cento volte di più rispetto al numero dei cristiani, dei cattolici stessi. Questo significa che la Chiesa ha ‘salato’ anche una società dove, attraverso l’educazione ed altre forme di presenza, ha dato un senso a tanti aspetti della vita. E’ difficile avere dei parametri, che sono semplicistici, per la realtà della società che è molto complessa.

Taiwan è un Paese ancora isolato nella comunità internazionale, solo 17 Stati lo hanno riconosciuto, tra cui la Santa Sede con cui vanta 76 anni di relazioni diplomatiche. I tempi sono forse maturi per rompere questo isolamento?

Io non direi che c’è un isolamento. Che cosa intendiamo dire con il termine isolamento? Taiwan anche se formalmente non ha relazioni diplomatiche con tanti Paesi ha relazioni commerciali, sociali, culturali, intellettuali, che sono enormi, non sono riducibili a termini di questo genere, semplicemente di tipo diplomatico. Dunque Taiwan nel dialogo deve cercare la sua strada e credo che questo sarà utile anche per il suo futuro.

Lei ha visitato anche Macao ed Hong Kong dopo Taiwan. I recenti accordi tra la Santa Sede e la Cina per la nomina dei vescovi paventati da alcuni come il rischio di un ulteriore attrito per il governo di Taipei e di Pechino, potrebbero invece giocare un ruolo propulsore di avvicinamento?

A parte qualche caso isolato - che naturalmente si qualifica un po’ da sé perché non si può parlare solo in termini negativi e vedere tutto in negativo - io ho trovato invece da parte di tutti i sacerdoti, vescovi e anche laici che ho incontrato, un interesse molto positivo e significativo. E’ chiaro - come io ho spiegato – che vi sono problemi che vanno avanti ormai da decenni e non si risolvono in un solo giorno. La precarietà in cui a volte tante situazioni ci mettono, non significa che il fondo non sia positivo, però certamente il dialogo dovrà migliorare molti aspetti e problematiche che anche esistono all’interno della Chiesa ma anche tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese. Io credo che in questo senso anche ad Hong Kong e Macao ho trovato molta positività, molto incoraggiamento. Hanno detto: ‘andate avanti, questa è una buona strada’: credo che questo sia anche il futuro. E poi c’è qualche voce discordante, ma mi pare che abbia diritto ad esistere qualche voce discordante.

 


 

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07 marzo 2019, 15:00