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Protezione minori. Cei: summit che stimolerà la chiesa nel mondo

Mons. Ghizzoni: le Conferenze episcopali saranno chiamate ad una risposta globale, cattolica. La partecipazione alla sofferenza aiuta chi deve prendere decisioni a mettere in campo strumenti utili per evitare che la tragedia si possa ripetere

Federico Piana – Città del Vaticano

A pochi giorni dall’inizio del summit su ‘La protezione dei minori nella chiesa’ che si aprirà in Vaticano il prossimo 21 febbraio, la Conferenza episcopale Italiana esprime soddisfazione e speranza. E’ mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del nuovo servizio nazionale per la tutela dei minori voluto fortemente dai vescovi italiani, a mettere in evidenza le importanti peculiarità del vertice: “Sarà molto utile perché sono convinto che riuscirà a coinvolgere tutte le conferenze episcopali, alcune delle quali ora, sul fronte della difesa dei minori, marciano a ritmi diversi”. Dopo il summit, è l’auspicio del prelato, le differenze potrebbero assottigliarsi, se non addirittura sparire. E la difesa dei più piccoli ed indifesi ritrovare slancio unitario. “La risposta dovrà essere globale, veramente cattolica”, suggerisce e spera, mons. Ghizzoni.

Ascolto delle vittime, uno dei primi passi necessari

Il vertice avrà queste linee guida: responsabilità, rendere conto, trasparenza. Ma anche, e forse soprattutto, l’ascolto delle vittime. Per i pastori della chiesa universale, condividere il dolore di chi ha subito abusi diventa uno dei passi fondamentali per arrivare ad aiutare veramente e comprendere fino in fondo il dramma delle violenze. “La partecipazione alla sofferenza aiuta chi deve prendere decisioni a mettere in campo strumenti utili per evitare che la tragedia si possa ripetere” spiega mons. Ghizzoni, il quale non nega come in passato le chiese locali, in molti casi, abbiano sbagliato ad affrontare il problema, sottovalutandolo o nascondendolo sotto il tappeto.

La Chiesa italiana in prima linea per la tutela dei minori

L’entrata a pieno regime del Servizio nazionale per la tutela dei minori, pone la Chiesa italiana nell’alta classifica della lotta serrata agli abusi. Ci tiene a ribadire mons. Ghizzoni: “Le linee guida sono state rinnovate e nel prossimo maggio dovrebbero essere approvate dall’Assemblea generale dei vescovi. Nell’attesa, abbiamo voluto creare una struttura nazionale formata da esperti : ogni diocesi avrà un referente che, con dei collaboratori in gamba, formerà educatori ed operatori. Sarà un modo per prevenire abusi ed intervenire dove serve”.

Attenti alla selezione nei seminari e alla scelta degli animatori

Migliorare i processi di selezione deve diventare un imperativo, per mons. Ghizzoni. “Non solo nei seminari dove dobbiamo moltiplicare gli sforzi per evitare che vengano scelte persone non adatte, ma anche negli altri ambienti. Dobbiamo costruire luoghi sani: in chiesa come in oratorio o nelle associazioni sportive. Dobbiamo riuscire ad accorgersi in tempo di persone deboli o con tendenze sbagliate”.

Ascolta l'intervista a mons. Ghizzoni

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19 febbraio 2019, 14:33