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Gabriella Gambino, sottosegretaria del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita, in una nostra recente intervista Gabriella Gambino, sottosegretaria del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita, in una nostra recente intervista 

Gambino: amare significa dare tempo, nella fiducia e nella fedeltà

La famiglia generativa di identità e di capacità di vivere in relazione d'amore con gli altri: questo al centro dell'intervento di Gabriella Gambino alla Conferenza promossa ieri, presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, dalla Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Oggi non si dà più per scontato il concetto della famiglia come “risorsa per la società” in quanto “fondamento del bene comune, ossia delle condizioni sociali a partire dalle quali si può realizzare in pienezza ogni persona umana, con la sua dignità e identità”. E’ da questa constatazione che ha preso il via la riflessione della sottosegretaria del Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, Gabriella Gambino, ieri a Bruxelles. 

La famiglia è fondamento se fondata sulla stabilità

La famiglia è fondamento del bene comune, ha spiegato, perché "fattore culturale" per eccellenza, in quanto luogo dove si coltiva l'uomo; è dalle relazioni familiari originarie entro cui si viene al mondo, che ciascuno di noi, infatti, diventa ogni giorno più uomo, inteso come persona.  Papa Francesco definisce la famiglia ‘colonna vertebrale dell'umanesimo’. Eppure, ha sottolineato la sottosegretaria, “oggi una delle sfide più grandi che abbiamo davanti è proprio quella di riuscire a spiegare ai nostri figli che è la famiglia basata sul matrimonio fedele e indissolubile ad essere davvero l'unica possibilità che abbiamo per costruire una società fondata sulla verità e sul bene comune”.

La libertà orientata dalla ragione

La secolarizzazione ha reso oggi tutto più fluido e incerto compreso il matrimonio, equiparato ad altre forme di convivenza, sottovalutando “il valore giuridico e sociale del matrimonio, quale nucleo generatore di identità e di cultura e garante di due dimensioni essenziali per la società: l'ordine della sessualità nell'ordine delle generazioni. Da essa infatti hanno origine i ruoli sociali e quindi l'identità. Cambiare il “nostro modo di pensare e di proporre il matrimonio - ha sostenuto la Gambino - non può che tradursi in un cambiamento nella comprensione della realtà familiare e delle identità che le appartengono”. E porta l’esempio dei giovani che oggi faticano a capire “che stabilità e ordine garantiscono certezza, sicurezza, speranza e che “la libertà non è la regola, ma è il regolato”, e che la persona si realizza in pienezza se è guidata dalla ragione “verso la verità e il bene”.

Compito del diritto è dare sicurezza

Una considerazione importante avanzata poi dalla Gambino, riguarda il diritto, che oggi si sta facendo sempre più strumento di giustificazione morale delle nostre azioni, con la moltiplicazione di nuove categorie e diritti, ai quali si attribuisce il compito di definire le più varie situazioni in merito alla persona, alla sessualità, al matrimonio e alla famiglia, “affinché l'individuo si possa auto-realizzare secondo la propria esclusiva volontà desiderante”. Il diritto dovrebbe, invece, avere proprio il compito di “neutralizzare il più possibile il fattore soggettivo, variabile e imprevedibile, per sottrarre le vicende umane all’incertezza e all’insicurezza”.

Il bene in sé e il bene per me 

Per la sottosegretaria del Dicastero vaticano, “si tratta per tutti noi di ricominciare a riflettere seriamente sulla differenza tra bene oggettivo e bene soggettivo”. “Le più recenti scelte normative compiute in Europa in materia di matrimonio e famiglia, fanno credere ai nostri figli di poter pretendere che il bene per me, qualunque esso sia, possa essere riconosciuto come bene in sé, come diritto-pretesa”. Eppure, ha affermato, quello che ciascuno di noi spera per i propri figli è che “possano realizzare la loro vita" trovando risposta al loro bisogno di stabilità e sicurezza all'interno di relazioni di fiducia e amore”.

Il bisogno di legami forti con gli altri

E’ dalla certezza dell’essere un figlio amato che deriva la consapevolezza di essere figli di Dio, figli di un Padre che chiama ad amare e “questa scoperta di amore è coessenziale alla nostra capacità di diventare adulti e comprendere la nostra personale vocazione”. L'uomo è un soggetto-in-relazione e ha bisogno degli altri ma, ha ribadito la Gambino, ha bisogno di legami forti, per alimentare il suo bisogno di ricevere e dare amore. “In tal senso, è fondamentale lavorare sul piano politico, affinché la famiglia possa continuare ad essere luogo di certezza e stabilità”.

La fedeltà nel matrimonio: amare è dare il tempo di una vita

La Gambino ha infine sottolineato due valori: la fiducia e la fedeltà su cui si fonda il sacramento del matrimonio, e di cui è simbolo la fede nuziale. Due valori che i giovani devono veder vissuti tra i genitori. La fedeltà è espressione della forza, della coerenza e della speranza e ha lo straordinario potere di sviluppare appieno la ricchezza interiore di ogni essere umano. “Oggi l'amore ha sempre più difficoltà ad avere storia - ha osservato - eppure amare significa dare tempo: tempo come durata di tutta la vita, per donare così alla persona la possibilità di realizzare il suo progetto di felicità”. Far famiglia dunque richiede impegno e fedeltà.“Dobbiamo dirlo ai nostri figli, ha concluso la Gambino, e come legislatori abbiamo il dovere di creare le condizioni per rendere questo possibile”.

 

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07 novembre 2018, 14:06