Mons. Pioppo alla Conferenza sugli oceani a Bali Mons. Pioppo alla Conferenza sugli oceani a Bali 

La voce della Santa Sede per la salvaguardia degli oceani

“Gli oceani richiedono la nostra attenzione e una volenterosa collaborazione per l'attuazione, da un lato, di un serio approccio interdisciplinare e, dall'altro, del principio di sussidiarietà, coinvolgendo i contesti locali, nazionali e regionali, nonché il livello internazionale”. Così mons. Piero Pioppo, capo delegazione della Santa Sede alla Conferenza “Il nostro oceano”, che si è conclusa oggi a Bali

Roberto Piermarini - Città del Vaticano

Obiettivo comune nella salvaguardia degli oceani, è quello di assicurare una reale protezione di quello che la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare definisce il "patrimonio comune dell'umanità". “La questione dei mari – ha osservato mons. Pioppo, nunzio apostolico in Indonesia - è importante per la Santa Sede e per la Chiesa cattolica. Lo dimostrano le numerose iniziative intraprese dalla Chiesa, tra cui: l’assistenza pastorale offerta ai marittimi; il sostegno allo sviluppo delle comunità di pescatori e la tutela dei loro diritti; l'incessante lavoro con e a favore dei migranti in molti Paesi; le attività con le comunità minacciate dall'innalzamento del livello del mare; nonché la sensibilizzazione sulle iniziative che rischiano di danneggiare i fondali marini.

Ogni intervento sugli oceani sia guidato da principi etici

Per il capo della delegazione della Santa Sede, l'interesse e le attività che coinvolgono gli oceani sono aumentati significativamente basta guardare alla realtà dei flussi migratori, l'esplorazione e lo sfruttamento delle risorse marine, nonché le questioni relative al commercio e ai trasporti marittimi. “Affinché tali interessi e attività siano realmente al servizio del bene comune, dell'intera famiglia umana e dell'integrazione e dello sviluppo armonioso di ogni persona e di ogni comunità – osserva mons. Pioppo - è importante che siano guidati da giusti principi etici. In particolare, una sana antropologia deve illuminare il nostro rapporto con questo dono meraviglioso e impressionante: gli oceani”.

Privilegiare il ruolo della persona umana

Una visione degli oceani non si deve limitare ad un approccio unicamente tecnologico, di sicurezza o di ricerca del profitti e nemmeno concentrarsi esclusivamente sulla biodiversità e sugli ecosistemi, perché metterebbe da parte il ruolo della persona umana. “Dobbiamo affrontare le minacce ai nostri oceani – sottolinea il presule - in modo coraggioso e adeguato. Spesso le cause di queste minacce si ritrovano sulla terraferma: le migrazioni pericolose e forzate, il flagello di varie forme di traffico criminale e l'inquinamento dei mari. Si pensi, ad esempio, ai problemi causati dallo spreco di prodotti chimici e della plastica”. “Nella gestione delle risorse marine e oceaniche è necessario adottare comportamenti responsabili, nonché facilitare l'assistenza e la cooperazione necessarie per lo sviluppo delle comunità più vulnerabili e garantire un monitoraggio efficace degli impegni assunti per tutelare il benessere dell'umanità e della biodiversità”.

Papa: gli oceani ci ricordano la necessità di educare all'alleanza tra umanità e ambiente

Mons. Pioppo a conclusione del suo intervento ha ricordato il Messaggio del Papa alla precedente Conferenza “Il nostro Oceano” che si è tenuta un anno fa a Malta, quando ha detto che "gli oceani ci ricordano la necessità di educare all'alleanza tra l'umanità e l'ambiente (cfr. Laudato Si', 209-215). A questo proposito, dovremmo sforzarci di formare i giovani alla cura degli oceani, ma anche, dove possibile, aiutarli a crescere nella conoscenza, nell'apprezzamento e nella contemplazione della loro vastità e grandezza. Perché la contemplazione della creazione può insegnarci preziose lezioni ed essere fonte inesauribile di ispirazione (cfr. Laudato Si', 85)".
 

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30 ottobre 2018, 14:28