Giovani presenti al pre Sinodo a Roma nel marzo scorso Giovani presenti al pre Sinodo a Roma nel marzo scorso 

Sinodo. Mons. Fabene: occasione per riaprire dialogo Chiesa-giovani

Per il Sottosegretario al Sinodo, il vescovo mons. Fabene, l’Assemblea sinodale su "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale" che si apre oggi, permetterà alla Chiesa di riscoprire la sua passione educativa. Tra i 49 uditori partecipanti al Sinodo, i giovani sono 34

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

“Saranno giorni di intenso lavoro, confronto e dialogo perché la Chiesa possa ritrovare una grande passione per annunciare il Vangelo ai giovani, ma anche una grande passione educativa per trasmettere loro la bellezza della vita. In modo che possano, in tutte le situazioni che si trovano a vivere, trovare la pienezza della vita e dell’amore”. Così, nel giorno di apertura dell’Assemblea sinodale dedicata ai giovani, il vescovo Fabio Fabene, Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, presenta, ai microfoni di Radio Vaticana Italia, questo appuntamento già definito una ‘sfida’ per la Chiesa.

I giovani sono aperti alla spiritualità

“Questo sinodo è una sfida proprio perché affronta il tema dei giovani”, spiega mons. Fabene. “Un tema che il Papa ha voluto, dopo una lunga e larga consultazione, e che riguarda tutti i giovani del mondo: nessuno escluso”. “La Chiesa vuole guardare a tutti i giovani, di tutti i continenti, in tutte le situazioni nelle quali vivono, e a tutte le condizioni sociali dei giovani di oggi”. “È una sfida, perché siamo chiamati a camminare insieme a loro; chiamati a scoprire quali sono le loro esigenze e motivazioni e soprattutto ci dobbiamo confrontare con la loro realtà per trovare le vie per annunciare il Vangelo ai giovani di oggi”. “E si tratta di giovani che – come è emerso dalla consultazione che è stata fatta a largo raggio durante il periodo di preparazione – sono aperti alla spiritualità, sono aperti ad accogliere il Vangelo. Soprattutto, perché li aiuta a trovare il senso della vita”.

L’importanza del Pre-Sinodo

Il Sinodo che comincia oggi è stato preceduto, fin dal gennaio del 2017, da una lunga fase preparatoria: un questionario, un questionario on-line, un seminario e addirittura un Pre-Sinodo che ha riunito in Vaticano 300 giovani. “È stata una fase realmente molto importante – spiega mons. Fabene – perché in questo modo il Popolo di Dio è entrato realmente in Sintonia con il Sinodo dei vescovi e tutti hanno potuto portare il loro contributo che si è poi concretamente realizzato nell’Instrumentum Laboris che ha raccolto tutte le sollecitazioni che sono venute dagli eventi della fase preparatoria”. “La vera novità di questo Sinodo è stata proprio la riunione pre-sinodale, perché per la prima volta la Chiesa si è posta in ascolto profondo di coloro che saranno i veri protagonisti di questo Sinodo: e cioè i giovani. E sono stati trecento – provenienti da tutti i continenti – e hanno elaborato un documento da presentare ai padri sinodali, che poi è confluito in gran parte nell’Instrumentum laboris, dove hanno espresso i loro desideri, le loro attese e dove hanno indicato anche quale Chiesa vorrebbero, per essere protagonisti e costruttori del Popolo di Dio”.

Il Sinodo di una Chiesa ‘sinodale’

Il 17 settembre è stata pubblicato il documento Episcopalis communio di Papa Francesco e questo è il primo Sinodo che si svolge applicando questo documento. “La novità più importante, fondamentale – spiega il Sottosegretario del Sinodo – è che questa Costituzione apostolica del Papa inserisce il Sinodo dei Vescovi – che rimane tale – nella sinodalità della Chiesa. Quindi, viene tracciato quello che è il cammino del Sinodo. Prima la fase preparatoria, poi quella celebrativa, e cioè la vera e propria Assemblea, e infine quella attuativa, per aiutare le Conferenze episcopali, i vescovi, a realizzare concretamente le indicazioni che il Papa darà al termine del Sinodo”.

34 giovani tra i partecipanti

Tra i 49 uditori che prendono parte al Sinodo ci sono 34 giovani. Di questi 34 metà sono uomini e l’altra metà donne. “La loro presenza – spiega il vescovo Fabene - è molto importante perché potranno ascoltare gli interventi dei padri, ma anche parlare, sia nelle Congregazioni generali, sia nei Circoli minori. E questa loro presenza è molto interessante e sarà di grande sollecitazione per tutti i lavori”.

Occasione per riaprire dialogo tra Chiesa e giovani

“Durante la riflessione pre-sinodale – conclude mons. Fabene – i partecipanti hanno notato che se è vero che a volte i giovani si sono allontanati dalla Chiesa, molto spesso è stata la Chiesa ad allontanarsi da loro”. “I giovani del Pre-Sinodo hanno detto che non sono contro la Chiesa, ma che qualche volta la Chiesa è rimasta indietro rispetto a loro”. “Il Sinodo è appunto un’occasione per riaprire un dialogo profondo tra la Chiesa e i giovani, perché la Chiesa ha bisogno di loro, per il suo presente e per il suo futuro”. “E quando parlo di Chiesa parlo a tutti i livelli: a cominciare dalla parrocchia che, come ricordava S. Giovanni XXIII deve essere la ‘fontana del villaggio’. L’acqua di questa fontana deve essere alimentata dall’entusiasmo, dalla passione, dalla voglia di vivere dei giovani che lanciano le comunità ecclesiali verso il futuro, rianimando la stessa vita della Chiesa”.

Ascolta l'intervista a mons. Fabene

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03 ottobre 2018, 10:49