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Giovani uditori al Sinodo Giovani uditori al Sinodo 

Il Sinodo visto dal delegato valdese

Marco Fornerone, Comunione mondiale delle chiese riformate e ‘delegato fraterno’: sta spirando un vento di franchezza che mi colpisce molto

Federico Piana - Città del Vaticano

“Il sinodo visto da un punto di vista diverso da quello cattolico? Devo dire che risulta estremamente avvincente”. Marco Fornerone è pastore valdese della Comunione mondiale delle chiese riformate e partecipa ai lavori sinodali come ‘delegato fraterno’. Alla domanda secca su cosa l’abbia colpito del confronto con i giovani, risponde senza porre in mezzo alcuna esitazione: “Mi hanno positivamente impressionato quella parte di interventi che hanno chiesto, a gran voce, alla Chiesa di ascoltare di più. E’ una stata un’esigenza espressa non solo dai giovani ma anche da molti vescovi e cardinali”.

I giovani, migliori interpreti dei segni dei tempi

Fornerone, forse, mai si sarebbe aspettato che in un'aula solenne piena di berrette rosse e molte talari cominciasse a spirare un vento giovanile di schiettezza e ‘parresia’. Invece così è stato, tanto da far dire al pastore valdese “ho visto il coraggio di aprirsi ai segni dei tempi, dei quali i giovani sono i migliori interpreti. Su famiglia, sessualità, ruolo delle donne si sono confrontati senza veli”. Non un esercizio retorico ma azione concreta che porterà buoni frutti. Così Fornerone crede e spera.

Evangelizzare il ‘continente digitale’

Una delle emergenze emerse dal sinodo è l’evangelizzazione del cosiddetto ‘continente digitale’. Per i giovani è un’urgenza non più rinviabile, per Fornerone una priorità alla quale la Chiesa è chiamata a dare risposta: “ I ragazzi hanno ragione: è una realtà della quale non si può non tenere conto perché coinvolge moltissimo i giovani e perché c’è un gap di competenze generazionale da colmare. Bisogna essere più presenti e, come anche è stato detto nel dibattito, è fondamentale accompagnare ed essere presenti con informazioni certificate per evitare, tra gli altri effetti negativi, l’espandersi delle fake news”.

Formare i giovani alla buona politica 

“Un’altra sollecitazione che è giunta dai giovani e che mia ha colpito per la sua maturità – incalza Fornerone- è stata: vogliamo essere formati alla buona politica e alla buona cittadinanza. Questa richiesta è indice della volontà dei ragazzi e delle ragazze di essere attori, protagonisti nella società e del mondo”. Appello che non potrà essere ignorato soprattutto dalla società civile.

Ascolta l'intervista a Fornerone

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18 ottobre 2018, 13:40