#Synod2018. Card. Baldisseri: il tema dei giovani è una sfida per la Chiesa

Presentata in Sala Stampa Vaticana la XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Presenti il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il card. Sérgio da Rocha, relatore generale, e mons. Fabio Fabene, sotto-segretario

Barbara Castelli – Città del Vaticano

La Chiesa è pronta a mettersi in “ascolto della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani”, che rappresentano una “sfida” per il futuro. Così il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, presentando in Sala Stampa Vaticana la XV Assemblea generale ordinaria, tra il 3 e il 28 ottobre, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Secondo quanto ha riferito il porporato, all’assise parteciperanno 267 Padri sinodali, e tra gli uditori figurano “34 giovani, tra 18 e 29 anni, che contribuiranno con la loro vivace presenza a far sentire la voce di tanti loro coetanei”. Per la prima volta, inoltre, dopo la firma dell’accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, saranno presenti nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano anche “due vescovi della Cina continentale”.

Un appuntamento oltre gli scandali

L’assise sinodale permetterà di mettere a fuoco la missione della Chiesa nell’accompagnare “i giovani nel loro cammino esistenziale”, aprendosi “all'incontro con Dio” e, allo stesso tempo, ha chiarito il cardinale Lorenzo Baldisseri, sollecitato dalle domande dei giornalisti, consentirà ai giovani di guardare la Sposa di Cristo oltre gli scandali che l’hanno colpita. I ragazzi, ha insistito il porporato, sono “aperti a capire la fragilità umana” e la “Chiesa non può essere rappresentata solo da alcuni che hanno sbagliato”. Il segretario generale del Sinodo dei Vescovi ha, inoltre, spiegato che i lavori “si articoleranno in tre ‘unità di lavoro’, correlative alle tre parti del Documento di lavoro: Riconoscere, la Chiesa in ascolto della realtà; Interpretare, fede e discernimento vocazionale; Scegliere, cammini di conversione pastorale e missionaria”.

Il Documento di lavoro come punto di partenza

Presentato lo svolgimento globale della sessione sinodale, il cardinale Sérgio da Rocha, relatore generale del Sinodo dei Vescovi, ha messo a fuoco “il ruolo dell’Instrumentum laboris, come traccia di riferimento dei lavori”. Il Documento, infatti rappresenta un “quadro di riferimento”, sintesi delle “migliaia di pagine di testimonianze, riflessioni e richieste provenienti da tutto il mondo”, ma non certo “ricetta pronta per accompagnare i giovani alla fede e alla pienezza di vita”, né una “soluzione preconfezionata alle tante questioni che l’ascolto presinodale ha sollevato”.

Un "nuovo" Sinodo

Nel corso della conferenza stampa, è stata, infine, presentata l’Istruzione sulla celebrazione delle Assemblee sinodali e sull’attività della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. in attuazione dell’art. 26 della recente Costituzione Apostolica di Papa Francesco Episcopalis communio (15 settembre 2018). “Come la recente Costituzione Apostolica prende il posto del Motu Proprio Apostolica sollicitudo del Beato Paolo VI – ha detto mons. Fabio Fabene, sotto-segretario del Sinodo dei Vescovi – così la nuova Istruzione subentra all’Ordo Synodi Episcoporum, che nel corso di circa cinquant’anni ha conosciuto diverse edizioni, fino all’ultima approvata da Benedetto XVI nel 2006”. “Tutte le funzioni e tutte le procedure sono regolamentate allo scopo di facilitare il più possibile il dibattito – ha concluso – e lo scambio di opinioni tra i Padri sinodali, così da far emergere la ricchezza delle voci delle Chiese sparse su tutta la terra”.

Mons. Fabene e la nuova Istruzione del Sinodo

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Le foto della conferenza in Sala Stampa Vaticana
01 ottobre 2018, 13:59