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#Synod2018. Giovani chiamati alla santità. Carlo Acutis tra loro

Giovani straordinariamente normali, legati alla Chiesa e desiderosi di fare della loro vita una testimonianza cristiana. Sono così tanti giovani protagonisti del Sinodo che sta arrivando alla sua conclusione e che raccontano nei loro interventi e nelle loro testimonianze di voler essere protagonisti e co-responsabili del cambiamento concreto della Chiesa e dell'unità della famiglia di Dio. Giovani impegnati e speranzosi, assetati di formazione e di modelli credibili, per poter essere, come loro stessi dicono, missionari di Cristo.

Non è difficile pensare che tra loro oggi sarebbe certamente il giovane Carlo Acutis, morto a Monza il 12 ottobre 2006, a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Carlo è venerabile, per decisione, lo scorso 5 luglio, di Papa Francesco che ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche di questo ragazzo, Servo di Dio. È il primo passo che lo porterà, se nei piani di Dio, prima alla beatificazione e poi alla canonizzazione.

Carlo Acutis quindi, secondo la Chiesa, ha vissuto in grado eroico le virtù cristiane, ma come un ragazzo semplice, gioioso, intelligente, impegnato, solo con una fede immensa nutrita della preghiera, della recita del Rosario, della Messa quotidiana. Diceva: quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi. ”Genio dell'informatica mise questo suo talento al servizio della parrocchia, del volontariato, del Vangelo insomma, portando Gesù a tutti coloro che lo contattavano attraverso i social network e internet, creando anche mostre virtuali su argomenti di fede. Voleva che tutti conoscessero l'amore di Cristo. Ed  è quello che tanti giovani stanno sperimentando proprio al Sinodo: dalla pastorale digitale, ai nascenti istituti di studi religiosi on line.

"Con Dio potete fare cose grandi”, rendendo “il nostro mondo un posto migliore” si è raccomandato parlando ai giovani del mondo il padre sinodale mons. Anthony Colin Fisher, arcivescovo di Sydney (Australia). E Carlo ci ha creduto non nascondendo quello che aveva scelto come programma di vita: "Essere sempre unito a Gesù"; e lo ha fatto ponendo come cardini della sua esistenza l'amore all'Eucaristia - la "sua autostrada verso il cielo"-  e a Maria.  La figura di Carlo dunque è una di quelle che dice ai giovani che la santità non è una realtà lontana. È possibile anche a 15 anni ed è possibile convertire con la propria testimonianza, come ha fatto lui con i suoi genitori e con tanti che si sono legati alla sua famiglia dopo la sua morte.

La sua vita normale ma straordinaria è stata anche raccontatain un libro edito dalla Libreria Editrice Vaticana e in un documentario presentato nel 2016 e prodotto dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, da Vatican Media e da Officina della Comunicazione. Esso racchiude grazie a testimonianze e ricordi, l'eredità che questo ragazzo seppur con la sua breve ma intensa vita ha lasciato e che lo rende un compagno di viaggio ideale per i tanti giovani protagonisti del Sinodo. Il messaggio è l'aver fiducia e fede in Dio; è che ci sono valori oltre quelli terreni, e che c'è un'altra vita che ci aspetta dove saremo felici.

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21 ottobre 2018, 13:00