Antico cammeo rinvenuto nelle Catacombe di Priscilla Antico cammeo rinvenuto nelle Catacombe di Priscilla 

"Dal buio alla luce”: giornata nelle catacombe di Roma

Un grande avvenimento per la Chiesa universale e la città di Roma che ospiterà, il 13 ottobre, la prima Giornata delle catacombe, promossa dalla Pontificia Commissione di archeologia sacra, presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi. Intervista al porporato

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

L’idea è maturata nell’ambito dell’Anno europeo del Patrimonio per riscoprire questi suggestivi siti di inestimabile preziosità e ‘rimettere in luce’ non solo la vita delle prime comunità cristiane di Roma, ma anche elementi originali della cultura e dell’arte dell’Occidente. Pochi luoghi offrono, infatti, un confronto diretto e tangibile con le memorie dei primi martiri, con le tradizioni gli usi e i costumi della primitiva comunità cristiana e con le prime espressioni artistiche ispirate dalla sua fede. Le catacombe vivono però un periodo di ‘dimenticanza’, poco visitate oggi dai fedeli e dai turisti al contrario dei pellegrini del passato che non trascuravano, soggiornando a Roma, di visitare le catacombe, tappa significativa nel loro itinerario di fede, come spiega ai nostri microfoni il cardinale Gianfranco Ravasi:

R. - Abbiamo voluto perciò rilanciare questo orizzonte particolare che è ricchissimo. Non dimentichiamo che in Italia ci sono oltre cento catacombe distribuite tra la Toscana, l’Umbria, scendendo fino alla Sicilia. Di esse però, forse ottanta, novanta sono a Roma. Questo vuol dire che Roma è ancora il cuore della cristianità, espresso però all’interno di questo simbolo: le catacombe, una sorta di memoria sotterranea, ma vivente.

Le catacombe richiamano luoghi di nascondimento e tempi di persecuzione, anche se furono in realtà delle aree cimiteriali nell’uso di quei tempi. Quale suggestione possono indurre nel cristiano e nell'uomo contemporaneo?

R. - La visita alle catacombe è sempre emozionate perché si entra all’interno di una vera e propria città sotterranea. I fedeli scendevano nell’interno di queste catacombe, anche durante i periodi di persecuzione, per poter venerare i loro defunti, ma soprattutto perché attorno ad alcune cappelle che ospitavano i corpi dei martiri, si cercava di fare come una “costellazione di tombe”: coloro che potevano esser più vicini ai martiri si sentivano più vicini al giorno della risurrezione. E lì, anche, i fedeli consumavano una sorta di banchetto rituale. In pratica, in una giornata di festa per esempio, si incontravano ancora con i fedeli che dormivano il sonno della pace, della morte, attraverso i cibi che venivano consumati dai fedeli viventi in comunione ideale con quelli che erano defunti.

Un’occasione, dunque, per fare un’esperienza di interiorità...

R. - Prima di tutto è un’esperienza di interiorità anche fisica, perché certe volte sono chilometri e chilometri di sotterranei anche emozionanti, perché le aree sono molto articolate e qualche volta anche su piani diversi; si arriva anche ad una profondità di trenta metri sotto terra! La seconda esperienza è certamente di fede; questo è fuori di dubbio, perché si vedono tutti i segni cristiani, si vede questa fiducia estrema oltre la morte, per cui la vita terrena è un percorso, però c’è l’altra faccia della vita rispetto a quella rivolta verso di noi che è quella terrena. Quindi luogo di fede, di speranza nella risurrezione, quindi luoghi pasquali in un certo senso. Terzo aspetto è quello artistico, una dimensione affascinante perché gli affreschi che popolano le catacombe sono alcune volte di una bellezza straordinaria. Le catacombe principali sono quelle di San Callisto, San Sebastiano, Domitilla e Priscilla. Ma ce ne sono tante altre che in occasione della Giornata delle catacombe verranno aperte al pubblico in modo tale da poter veder alcune volte delle sorprese dal punto di vista dell’arte, delle immagini.

Ascolta l'intervista completa al cardinale Gianfranco Ravasi

Programma delle visite ed eventi

Durante l’intera giornata saranno aperti al pubblico gratuitamente 12 siti. Oltre alle catacombe - già visitabili e più note - di San Calisto, San Sebastiano, Domitilla, Priscilla, Santa Agnese, Marcellino e Pietro, saranno accessibili i musei e la Spelunca Magna delle catacomba di Pretestato, quelle di San Pancrazio, di San Lorenzo, di Sant’Alessandro; aperti anche la basilica dei Martiri e Greci e il museo della Torretta di San Sebastiano.
Il programma comprende visite guidate per gli adulti, iniziative per bambini, ragazzi ed anche per ipovedenti. Per gli appassionati di archeologia e storia vi sarà al mattino una Tavola rotonda nell’Istituto salesiano di San Tarcisio, ed ancora una mostra “Bere alle sorgenti” dedicata a Paolo VI, nella catacomba di San Callisto e due spazi di musica nel pomeriggio con iVocalia Consort nella catacomba di Domitilla e con la Banda Vaticana che percorrerà il viale che unisce la chiesa del "Domine quo vadis" alla basilica di San Sebastiano, dove alle ore 18 sarà celebrata una Messa, presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi.

 

 

 

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25 settembre 2018, 14:41