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Papa Francesco con il cardinale O' Malley, presidente della Pontificia Commissione Tutela dei Minori Papa Francesco con il cardinale O' Malley, presidente della Pontificia Commissione Tutela dei Minori 

Pontificia Commissione Tutela Minori: tolleranza zero sugli abusi

Comunicato della Pontificia Commissione per la tutela dei minori dopo la pubblicazione della lettera del Papa al Popolo di Dio sulla questione degli abusi nella Chiesa.

Alessandro Gisotti - Città del Vaticano

La Pontificia Commissione per la tutela dei minori “è incoraggiata” dalla Lettera di Papa Francesco al Popolo di Dio sulla piaga degli abusi. La Commissione ringrazia il Santo Padre “per le sue forti parole che riconoscono il dolore e la sofferenza delle persone che hanno subito abusi sessuali, l'abuso di potere e l'abuso di coscienza perpetrato da alcuni membri della Chiesa”. “Saremo per sempre debitori – prosegue il comunicato – al coraggio profetico e alla resistenza di molti uomini e donne il cui grido è stato più potente di tutti i mezzi che volevano metterlo a tacere".

Tolleranza zero con chi commette o copre gli abusi

I membri della Pontificia Commissione, si legge nella nota, si “sentono sostenuti” dall’appello del Papa agli esponenti della Chiesa affinché nella lotta agli abusi sessuali attuino “la tolleranza zero” e implementino “i modi per chiamare alle loro responsabilità tutti coloro che commettono o coprono questi crimini”. La lettera di Papa Francesco, prosegue il comunicato, rafforza il messaggio della Pontificia Commissione per la quale “la tolleranza zero e la responsabilità sono un prerequisito per salvaguardare le persone vulnerabili dagli abusi, ora e in futuro”.

Abusi sessuali, di potere e di coscienza sono connessi

La nota è corredata da una dichiarazione della prof.ssa Myriam Wijlens, membro dell’organismo presieduto dal cardinale Sean O’Malley. Per la docente di diritto canonico, emergono tre aspetti nella lettera del Papa. In primo luogo, afferma, “Francesco esprime chiaramente una connessione tra abuso sessuale, abuso di potere e abuso di coscienza” e sottolinea così "ciò che molti non vogliono riconoscere”. Secondo, afferma la prof.ssa Wijlens, il Papa “menziona due livelli di abuso di potere: c’è chi usa la propria posizione per abusare sessualmente di minori e adulti vulnerabili e c’è chi occupa posizioni di leadership e abusa del proprio potere per coprire” questi abusi.

Mettere al primo posto la protezione dei bambini

In terzo luogo, prosegue la canonista olandese, il Papa ammette che “chiedere perdono e cercare la riparazione non sarà mai sufficiente”. Una risposta “lungimirante”, avverte, richiede “un cambiamento radicale della cultura in cui la sicurezza dei bambini abbia la massima priorità”. “Proteggere la reputazione della Chiesa – soggiunge – richiede mettere al primo posto la sicurezza dei bambini. Il clero da solo non sarà in grado di attuare un cambiamento così radicale”. Quindi, come scrive Papa Francesco, “in umiltà si dovrà chiedere e ricevere aiuto da tutta la comunità”.

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21 agosto 2018, 12:43