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XXIV Assemblea Accademia vita: dove il dialogo scienza - cultura porta frutti

La presentazione alla stampa dell'Assemblea 2018 della Pontificia Accademia per la Vita sul tema "bioetica globale"

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano

Subito dopo l'udienza con Papa Francesco il presidente e il cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, rispettivamente mons. Vincenzo Paglia e mons. Renzo Pegoraro hanno presentato ai giornalisti il programma della XXIV Assemblea generale che proseguirà fino al 27 giugno nell'Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano sul tema "Uguali alla nascita? Una responsabilità globale".

L'Accademia a servizio della vita

Siamo a “servizio delle vite degli uomini e delle donne del nostro tempo e nessuna di queste vite, a partire da quelle dei più poveri e indifesi, può essere perduta, scartata, sprecata”: perchè questo servizio sia efficace dobbiamo "confrontarci con temi che affondano nella scienza e nella sapienza umana". Così mons. Vincenzo Paglia presentando i lavori dell'Accademia degli ultimi mesi e le sue tante collaborazioni con Ong e enti internazionali sul fronte della robotica, della genetica, delle neuroscienze e delle intelligenze artificiali. Per il tema di questa XXIV Assemblea il presidente ha anticipato che l'orizzonte da scandagliare sarà la "stretta e ineludibile connessione tra le questioni dell’etica della vita umana e il contesto sociale ed economico disegnato da una globalizzazione tanto promettente quanto apparentemente ingovernabile". Obiettivo è "offrire una ricollocazione della questione della vita degli uomini capace, se non di ridirne il senso complessivo, almeno di fare riemergere la domanda, di lasciare trasparire la questione umana che ogni abitante di questa terra, con la sua vita concreta, pone inesorabilmente. Lo dobbiamo a tutti, nessuno escluso, e soprattutto a coloro che vivono sfigurati dalla malattia, dalla povertà, da un’ingiustizia insopportabile".

Formazione, esperienze, nascita e migrazioni

E' stato quindi mons. Renzo Pegoraro ad entrare nello specifico della due giorni di workshop dedicati alla “bioetica globale”, ossia "confronto e discussione su una riflessione bioetica attenta ai processi di globalizzazione e a tutti i fattori che incidono sulla vita e sulla salute delle persone". "E' tutto interconnesso" ricorda il cancelliere, citando l'enciclica Laudato si', e ribadendo che la stessa parola "bioetica" creata da Van Rensselaer Potter sta ad indicare la "prospettiva di incontro di varie discipline e prospettive per garantire il futuro dell’uomo del pianeta". Lunedì pomeriggio sarà presentato il contributo dell’OMS con video messaggio del Direttore Generale; quindi un approfondimento della Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani dell’UNESCO; e poi il percorso del Magistero pontificio dalla Evengelium vitae alla Laudato si’, per concludere con il riconoscimento del ruolo fondamentale della formazione in bioetica globale.

Due esperienze pratiche, dalla Comunità di S. Egidio e dal CUAMM “Medici con l’Africa” faranno da “ponte” per il martedì mattina, 26 giugno, quando l’attenzione si concentrerà su un tema specifico, l’area materno-infantile. Dalla gravidanza e test prenatali, alla salute neonatale dal tema delle ineguaglianze economiche al fenomeno della migrazione: si cercherà di evidenziare le sfide etiche per la salute materna ed infantile, per una piena giustizia e solidarietà, “globali”, particolarmente attente alle persone più fragili e vulnerabili. È un forte invito ad una “responsabilità globale” che impegna tutti nello sforzo di tutelare e promuovere la vita umana.

 

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25 giugno 2018, 13:37