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Comunione nei matrimoni interconfessionali: il Papa chiede approfondimenti

Una lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede chiarisce il pensiero di Papa Francesco sul tema dei matrimoni interconfessionali, sollevato dall'episcopato tedesco: servono ulteriori studi per approfondire un tema ecumenico che riguarda la Chiesa universale

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Una questione sulla quale i vescovi sono invitati ad attendere una normativa che coinvolga tutta la Chiesa universale. È la sostanza della lettera inviata a nome del Papa dal prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede al presidente della Conferenza episcopale tedesca sul delicato tema dell’ammissione all’Eucaristia nei matrimoni interconfessionali, quelli in cui cioè uno dei coniugi sia cattolico e uno protestante. Nel testo si sottolinea la necessità di valutare con attenzione le ricadute che ogni decisione nel merito della questione possa comportare per gli equilibri raggiunti nel dialogo ecumenico.

La posizione dei vescovi tedeschi

L’argomento dei matrimoni interconfessionali – possibilità riconosciuta dal Diritto Canonico a determinate condizioni - era stato affrontato nel febbraio scorso dai vescovi tedeschi in un sussidio dal titolo “Camminare con Cristo – sulle orme dell’unità. Matrimoni misti e partecipazione comune all’Eucaristia”. Il documento, votato dai due terzi dell’assise, apriva in sintesi alla possibilità al coniuge protestante di accostarsi alla Comunione durante una Messa cattolica previa colloquio con il parroco.

Decide il vescovo

Ai sette presuli che in sede di plenaria non avevano espresso parere favorevole – e che avevano messo per iscritto le loro perplessità in una lettera al Papa Francesco – il Pontefice stesso ha concesso lo scorso 3 maggio di poter portare la propria opinione a confronto con i vertici della Congregazione per la Dottrina della Fede e dei dicasteri per l’Unità dei Cristiani e per i Testi Legislativi. Dunque, dopo la lettera del prefetto della Dottrina della Fede e in attesa di ulteriori approfondimenti che verranno dedicati al tema, al vescovo diocesano resta la responsabilità di valutare i casi segnalati e di disporre di conseguenza.

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04 giugno 2018, 18:37