#BeAlive: il “Cortile dello sport” per tremila giovani in festa

Allo Stadio dei Marmi di Roma il Pontificio Consiglio della Cultura, con il “Cortile dei Gentili” e in collaborazione con Opes e Sport senza Frontiere ha organizzato una giornata di sport per 2000 studenti e 1000 visitatori, con 35 discipline proposte da campioni e esperti. Padre Mazas: “Lo sport educa ai valori umani più profondi”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Un grande villaggio dello sport a cielo aperto, nell’incantevole scenario dello Stadio dei Marmi di Roma, che coinvolge più di duemila studenti la mattina e mille visitatori praticanti nel pomeriggio, per promuovere tra i giovani la pratica sportiva e i valori positivi che trasmette. E’ #BeAlive, il grande gioco dello sport, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura e organizzato dal “Cortile dei Gentili”, in collaborazione con l’ente di promozione sportiva Opes. e la onlus Sport senza frontiere.

Dalla scherma all’arrampicata allo Stadio dei Marmi

Un’intera giornata dedicata all’attività fisica, all’esercizio e al divertimento, grazie alla partecipazione di numerose Federazioni e Associazioni che, con l’aiuto di coach, trainer e volti noti del mondo dello sport sono stati a disposizione di tutti i ragazzi e del pubblico, per far sperimentare per 35 diverse discipline sportive. In campo, tra le statue neoclassiche degli atleti, hockey, football, scherma, arrampicata, pallavolo, basket, rugby, arti marziali, danza, tiro con l’arco e molto altro, per stimolare la partecipazione, l’inclusione sociale e il dialogo, proprio a partire dai terreni di gioco.

Il “Cortile dei gentili” e il fenomeno sportivo

Padre Laurent Mazas, direttore esecutivo del “Cortile dei Gentili”, del Pontificio Consiglio della Cultura, presenta l’iniziativa, la prima nel campo dello sport, a Vatican News. “Lo sport è un fenomeno culturale molto importante oggi – dice padre Mazas -  basta vedere come questi grandi sportivi sono in grado di mobilitare tanta gente. Lo sport è portatore di valori straordinari, ma è un mondo che può essere anche vulnerabile, dal doping alla violenza, all’odio, al razzismo. Quindi è un mondo che noi dobbiamo comunque avvicinare”.

Sport senza frontiere per i bambini delle periferie

Padre Mazas, che è stato missionario in Africa, ricorda “i bambini africani quando giocavano: anche se non avevano palloni, lo facevano loro con diversi materiali per poter giocare. Lo sport è un mezzo molto importante per lo sviluppo integrale della personalità. Noi sosteniamo molto una onlus che si chiama Sport senza frontiere perché loro si impegnano ad andare a prendere i bambini più poveri delle periferie di Milano, di Roma, di Napoli, fino a Buenos Aires, per, tramite lo sport aiutarli a svilupparsi come uomini”.

Il coinvolgimento delle scuole e l’educazione ai valori

Perché il coinvolgimento delle scuole? “Ci sono tanti problemi tra i giovanissimi – chiarisce padre Mazas - Il bullismo, per esempio, sono ragazzi che non fanno mai lo sport. Chiedere alla scuola di dare maggior attenzione allo sport è fare di questo fenomeno un luogo di educazione ai valori, che sono quelli più profondamente umani, questo è lo scopo dell’evento”. #BeAlive si propone di veicolare e incoraggiare i principi dello sport già promossi da “Sport at the Service of Humanity”, movimento globale ispirato alle parole di Papa Francesco: amore, compassione, equilibrio, gioia, ispirazione e rispetto, valori fondamentali nello sport e soprattutto nella vita.  L’evento è stato realizzato con la main partnership di SKY, ed è patrocinato – tra gli altri – dal Coni, dal Comitato Italiano Paralimpico, dal Miur e dall’Università deli Studi di Roma “Foro Italico”.

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29 maggio 2018, 16:20