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Sandri sul Medio Oriente: no a decisioni che dividono, serve buon senso

Il cardinale argentino, rientrato dal Libano, parla delle tensioni in Israele e loda il Paese dei cedri, che con le elezioni senza violenze è tornato ad essere “messaggero di concordia e convivenza” per tutta la Regione. I giovani libanesi rappresentanti al Sinodo hanno invitato Papa Francesco a visitare il Paese

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nell’ultimo giorno del suo viaggio in Libano, dal 10 al 13 maggio, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha incontrato, nella nunziatura di Beirut, quattro giovani che hanno partecipato all’Assemblea in preparazione del Sinodo dei Vescovi a loro dedicato, rappresentanti dei loro coetanei maroniti, greco-melkiti, siro-cattolici ed armeno cattolici. Al porporato argentino hanno consegnato una lettera per Papa Francesco. Gli hanno chiesto, racconta il cardinale “quando è che verrai nel Libano? “. Hanno anche ricordato al Papa che per i giovani del Medio Oriente ci vorrebbe uno spazio particolare all’interno della riflessione sinodale sull’Asia, perché soffrono “le conseguenze di vivere in un’ambiente di guerra, difficoltà e precarietà”.

"Che fare per essere davvero strumenti di pace?"

Come la Madonna a Lujan, fermiamoci e parliamo con Dio

Dopo l’incontro e i “selfies” con i giovani, il cardinal Sandri ha presieduto, insieme al Patriarca Maronita, il Cardinale Bechara Boutros Rai la Divina Liturgia in rito siro-antiocheno maronita nella domenica dopo l’Ascensione, nel santuario di Nostra Signora del Libano, ad Harissa. Insieme i due porporati hanno presieduto l’intronizzazione della statua della Madonna di Lujan, patrona dell’Argentina. Nel suo saluto al termine della liturgia il cardinal Sandri ha ricordato che “La storia della Madonna di Lujan racconta che questa immagine è stata portata dalla Spagna da un carro di buoi fino alla destinazione fissata e invece si è fermata nel luogo dove oggi sorge il santuario, e i buoi non hanno più voluto proseguire la loro strada. Io ho ricordato questa scena per dire: tante volte anche noi ci dobbiamo fermare, e ancora di più in una situazione come quella del Medio Oriente”.

Il voto in Libano, una briciola di pace

“Prima di prendere decisioni che possano essere ancora più foriere di divisioni, di violenze, di morte – prosegue il porporato - a volte bisogna fermarsi e dire: ‘Che devo fare io per essere veramente strumento della pace e strumento della volontà di Dio?’. Ci auguriamo che tutte queste situazioni vengano superate con la prudenza, la saggezza e il buon senso di tutti quelli che hanno la responsabilità”. Saggezza e buon senso che si sono viste a Beirut e in tutto il Libano, dove il 6 maggio si sono tenute “le elezioni legislative, in pace, con risultati che hanno portato ad un rinnovamento del parlamento, che si insedierà il 20 maggio. E’ veramente da ammirare che si siano fatte  - commenta il cardinal Sandri - e che ci sia una briciola di pace e di serenità”. Anche il patriarca maronita Bechara Boutros Rai , nella messa, ricorda il prefetto “ha lodato lo svolgimento di queste elezioni e la speranza che con questo rinnovamento il Paese possa ritrovare di nuovo la sua strada verso la concordia, la convivenza tra tutti… questa strada che porta il Libano ad essere Paese-Messaggio”.

L’incontro di Bari, per i cristiani del Medio Oriente

Il prefetto della congregazione per le Chiese orientali, nel suo saluto, ha trasmesso anche il richiamo di Papa Francesco a preparare il cuore all’incontro di Bari, il prossimo 7 luglio con i patriarchi cattolici ed ortodossi del Medio Oriente. “E’ un incontro di riflessione e preghiera – ricorda - un appello da parte del Papa e dei capi delle Chiese cattoliche cristiane e ortodosse per i cristiani e per richiamare l’attenzione di Dio, perché abbia misericordia e dono la pace, ma anche per richiamare l’attenzione del mondo intero per la situazione dei cristiani, che vogliono essere tutti dei cittadini non di seconda classe, ma uguali agli altri, che collaborano nell’edificazione del bene comune dei propri paesi”.

Una Chiesa viva, in un paese che cerca la pace

Della celebrazione ad Harissa, il cardinal Sandri racconta che la presenza di numerosissimi pellegrini di tutte le confessioni cristiane, ma anche di altre religioni, è  “il miracolo della Madonna, è Lei che ci unisce tutti. E’ stato bello vedere le ragazze etiopiche che lavorano in Libano, poi vedere fedeli ortodossi, oltre al gran numero di fedeli cattolici orientali, maroniti, melchiti, ma poi anche musulmani. Ho salutato un’intera famiglia musulmana, contentissima di aver partecipato a questa cerimonia dell’intronizzazione della Madonna di Lujan. Perché il cuore umano è aperto a tutti e cerca la fraternità e la pace”. “Il Libano sta vivendo un momento eccezionale – conclude il porporato argentino - perché sta proprio in mezzo a tutti questi paesi in guerra, e ogni giorno dai paesi vicini si ricevono notizie che sono delle ferite per la gente del Libano, soprattutto dalla Siria. Ma dal contatto con i fedeli cattolici si riceve una vera sensazione di una Chiesa viva, Chiesa che al servizio dei più poveri, dei più bisognosi annuncia il Signore”.

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14 maggio 2018, 16:35