Cardinale Leonardo Sandri Cardinale Leonardo Sandri 

Card. Sandri: attentati Indonesia “livello di perversione disumano”

Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, cardinale Leonardo Sandri, interviene alla conferenza della Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“Quando un progetto di violenza e terrore giunge a servirsi della culla della vita e cellula fondamentale della società, siamo giunti davvero ad un livello di perversione disumano”. Lo sottolinea il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, facendo riferimento ai “recenti attentati in Indonesia, ove proprio una famiglia di padre, madre e quattro figli si è fatta saltare in tre diverse chiese”. L’occasione è fornita al porporato, il 15 maggio, dall’incontro di presentazione delle attività della Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”, alla presenza di autorità istituzionali e diplomatiche. Il porporato mette l’accento sul ruolo delle famiglie in Medio Oriente affinché “non si debba vivere con la spada in pugno”, ma si promuova una “famiglia delle Nazioni”, “dove ascoltarsi e decidere in modo condiviso, cessando tutte quelle azioni che non fanno altro che far esplodere nuovi conflitti o esacerbare quelli che si trascinano da anni senza soluzioni apparenti”.

Il “rischio svuotamento” del Medio Oriente

Nel suo intervento, il cardinale Leonardo Sandri enumera le sfide che attendono al “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”. Anzitutto, il “rischio dello svuotamento” del Medio Oriente, con l’allontanamento delle minoranze, soprattutto quella cristiana, “da luoghi che le hanno viste invece presenti da quasi due millenni”. Il prefetto pensa all’Iraq, alla Siria, all’opera dello Stato Islamico, e al fatto che per tornare “non basta riavere una casa o una città, ma bisogna far sì che i fantasmi della paura siano allontanati”.

L’emergenza emigrazione

Non meno attuale il tema delle migrazioni, regionali e internazionali, e dell’accoglienza, che deve – tra l’altro – gestire “l’impatto con una realtà anche valoriale talora lontana anni luce nella visione dell’uomo e della donna, nell’educazione dei figli, nella visione della sessualità e della maternità”. Con una visione concreta e realista, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali chiede al Centro Internazionale di “stimolare in accordo con i pastori locali tutte le iniziative che favoriscono la crescita dal basso di una sensibilità di reciproca fiducia e di amore per la giustizia”.

Il ruolo della donna in Medio Oriente

Dopo aver espresso apprezzamento per le tante scuole cattoliche che in Medio Oriente promuovono la formazione di una “mentalità aperta, laica ed accogliente”, il cardinale Leonardo Sandri parla, infine, del ruolo della donna e della madre di famiglia. “Non si tratta di esportare – sottolinea – un modello di emancipazione che mostra in Occidente i suoi grossi limiti e non per forza una crescita nella dignità”.

 

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16 maggio 2018, 12:20