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Matrimoni misti ed Eucaristia: incontro in Vaticano con i vescovi tedeschi

Arriva in Vaticano il dibattito in Germania sulla possibilità di accedere all’Eucarestia per gli sposi non cattolici nei matrimoni misti. Sette vescovi tedeschi hanno chiesto che ci sia una soluzione unitaria evitando eccezioni nazionali

Il prossimo 3 maggio un gruppo di cardinali e vescovi tedeschi incontrerà in Vaticano alcuni capi Dicastero e officiali della Curia Romana per affrontare il tema dell’eventuale accesso all’Eucarestia per gli sposi non cattolici nei matrimoni misti. Lo riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede.

La lettera di 7 vescovi tedeschi

Il 22 marzo scorso, gli arcivescovi di Bamberga e di Colonia, insieme ai vescovi di Augusta, Eichstätt, Görlitz, Passau e Ratisbona, avevano scritto una lettera comune al cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e all’arcivescovo Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. L’occasione - spiegava una nota dell’Arcidiocesi di Colonia - è stata una decisione presa nel corso dell’assemblea di primavera della Conferenza episcopale tedesca, che si è svolta dal 19 al 22 febbraio a Ingolstadt. Il 20 febbraio, la maggioranza di due terzi dei vescovi tedeschi ha adottato il testo per una “mano tesa pastorale” per rendere possibile la Comunione data a coniugi di confessione cristiana diversa in alcuni singoli casi e dopo maturo esame in dialogo con il parroco o con una persona da lui incaricata.

Soluzione unitaria

Nella lettera, i vescovi firmatari chiedono alla Santa Sede di chiarire se la questione della Comunione a coniugi di confessioni diverse possa “essere risolta nell’ambito di una Conferenza episcopale nazionale o se sia necessaria una decisione della Chiesa universale”. Lo scopo dei sette vescovi - afferma la nota - è quello di “evitare ‘eccezioni’ nazionali” in una “questione così centrale per la fede e per l’unità della Chiesa”, “per arrivare invece, attraverso un colloquio ecumenico, ad una soluzione universalmente unitaria e attuabile”.

La risposta del cardinale Marx

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx, si era detto sorpreso della lettera dei sette vescovi e dei loro dubbi, considerando il fatto che il testo, approvato dall’assemblea episcopale a stragrande maggioranza, era tra l’altro solo una bozza, dunque soggetta a ulteriori modifiche.

Partecipanti all’incontro del 3 maggio

La delegazione tedesca all’incontro del 3 maggio è così composta: card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga e presidente della Conferenza Episcopale Tedesca; card. Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia; mons. Felix Genn, vescovo di Münster; mons. Karl-Heinz Wiesemann, vescovo di Spira e presidente della Commissione Dottrinale della Conferenza Episcopale Tedesca; mons. Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona, vice-presidente della Commissione Dottrinale della Conferenza Episcopale Tedesca; mons. Gerhard Feige, Vescovo di Magdeburgo e presidente della Commissione per l’Ecumenismo della Conferenza Episcopale Tedesca; padre Hans Langendörfer, segretario generale della Conferenza Episcopale Tedesca. I capi Dicastero e gli officiali sono: mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; mons. Markus Graulich, sotto-segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; padre Hermann Geissler, capo Ufficio della Sezione Dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Le parole di Papa Francesco in Amoris laetitia

Su questo tema si può ricordare quanto affermato da Papa Francesco nell'Esortazione apostolica Amoris laetitia al paragrafo 247 intitolato “Alcune situazioni complesse”: «Le problematiche relative ai matrimoni misti richiedono una specifica attenzione. I matrimoni tra cattolici e altri battezzati “presentano, pur nella loro particolare fisionomia, numerosi elementi che è bene valorizzare e sviluppare, sia per il loro intrinseco valore, sia per l’apporto che possono dare al movimento ecumenico”. A tal fine “va ricercata […] una cordiale collaborazione tra il ministro cattolico e quello non cattolico, fin dal tempo della preparazione al matrimonio e delle nozze” (Familiaris consortio, 78). Circa la condivisione eucaristica si ricorda che “la decisione di ammettere o no la parte non cattolica del matrimonio alla comunione eucaristica va presa in conformità alle norme generali esistenti in materia, tanto per i cristiani orientali quanto per gli altri cristiani, e tenendo conto di questa situazione particolare, che cioè ricevono il sacramento del matrimonio cristiano due cristiani battezzati. Sebbene gli sposi di un matrimonio misto abbiano in comune i sacramenti del battesimo e del matrimonio, la condivisione dell’Eucaristia non può essere che eccezionale e, in ogni caso, vanno osservate le disposizioni indicate” (Pont. Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Direttorio per l’Applicazione dei Principi e delle Norme sull’Ecumenismo, 25 marzo 1993, 159-160)».

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30 aprile 2018, 12:29