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Vatican Chapels, la Santa Sede alla XVI Biennale di Architettura

Venezia, è il grande orizzonte in cui 'Vatican Chapels', il Padiglione della Santa Sede, si mostrerà al grande pubblico. Dal 26 maggio al 25 settembre, nel bosco dell'Isola San Giorgio Maggiore, si potranno visitare 10 cappelle progettate da 10 architetti provenienti dai 5 continenti

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

"Bisogna ristabilire l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti. Non è che l’amicizia sia stata mai rotta, in verità (...) ci sono tante altre manifestazioni che si possono addurre a prova di una continuità, di una fedeltà di rapporti (...) Anche perché, come dicevamo, la Chiesa ne ha bisogno e poi potremmo anche dire di più, leggendovi nel cuore. Voi stessi lo andate cercando questo mondo dell’ineffabile e trovate che la sua patria, il suo recapito, il suo rifornimento migliore è ancora la Religione".  

Sono le parole pronunciate da Paolo VI in Cappella Sistina, durante l'omelia della Messa dedicata agli artisti. Dopo più di 50 anni, quell'"amicizia mai interrotta" si rafforza ulteriormente con la presenza, per la prima volta nella storia, della Santa Sede alla 16ma Biennale dell'Architettura. Il progetto, presentato oggi in conferenza stampa, è promosso dal card. Gianfranco Ravasi - presidente del Pontificio Consiglio della Cultura - ed è ispirato alla "Cappella del Bosco" di Gunnar Asplud costruita nel 1920 nel cimitero di Stoccolma. 


"Vatican Chapels"

Dopo le esperienze del 2013 e del 2015 all'Esposizione internazionale d'arte della Biennale, la Santa Sede si presenta dunque con il Padiglione "Vatican Chapels" che avrà Venezia come orizzonte dal 26 maggio al 25 settembre: nel bosco dell'Isola San Giorgio Maggiore, si potranno visitare 10 cappelle progettate da 10 architetti provenienti dai 5 continenti. Nella realizzazione delle strutture, particolare attenzione sarà data alla possibilità di riutilizzarle dopo l'esposizione e al rispetto dello spazio naturale circostante.

Il Bosco

Gli archittetti si misureranno non solo con uno "spazio" di culto, in cui dovranno essere realizzati solo due elementi essenziali - l'ambone e l'altare - ma anche con un ambiente naturale e inviolato come il bosco, luogo del silenzio e dell'interiorità. Una sfida che affascina e che interpella chi la compie e chi la guarda. 

 

 

 

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20 marzo 2018, 12:41