San Damaso I, papa

San Damaso I, Basilica di san Paolo fuori le mura San Damaso I, Basilica di san Paolo fuori le mura 

Damaso

Secondo san Girolamo, Damaso è stato Papa tra il 366 e il 384 e pare sia nato intorno al 305. Dalle iscrizioni da lui poste nelle chiese, conosciamo qualcosa della sua famiglia.

Il padre Antonio era uno scrivano e raccoglitore di notizie, divenuto poi sacerdote. La madre Lorenza, invece, visse a lungo (89 o 99 anni) e consacrò a Dio i sessant’anni della sua vedovanza. Di Damaso non sappiamo molto se non a partire dalla sua giovinezza, quand’era ormai diacono. Sappiamo che Costanzo II, figlio di Costantino, deportò papa Liberio in esilio perché non voleva obbedire alle sue istanze. Se all’inizio pareva che Damaso lo seguisse, in realtà restò a Roma, ma sempre fedele al Papa, tanto da promettere, insieme agli altri presbiteri e diaconi, che non ci sarebbe stata alcuna nuova elezione fintanto che era in vita papa Liberio. È in questo contesto che l’arcidiacono Felice si fa ordinare Vescovo di Roma ed è così conosciuto come l’antipapa Felice II.

Damaso, papa

Durante un incontro presso uno dei cimiteri cristiani della via Salaria, Damaso – su indicazione di papa Liberio ancora in esilio – fu eletto vescovo di Roma. Un pontificato segnato da lotte e da eresie, oltre che dalla presenza di antipapi, puntualmente condannati. Convocò due Concili a Roma, uno nel 371 e l’altro nel 374, dove vennero condannati gli errori contro lo Spirito santo e contro la perfetta umanità di Cristo, già fissati nel Concilio di Nicea del 325. Nel 381, a Costantinopoli, si tenne un altro concilio dedicato allo Spirito santo alla presenza di Gregorio Nazianzeno, vescovo della città. Nel 382 Damaso presiedette ancora un Concilio a Roma, dove parteciparono sant’Ambrogio di Milano, Valeriano di Aquileia, san Girolamo, Paolino di Antiochia. Un evento che permise a san Girolamo di dimostrarsi quale uomo pio e particolarmente dotto ed è a lui che papa Damaso affidò il compito di tradurre la Bibbia in lingua latina.

Damaso, archeologo

Fu Damaso a recuperare l’importanza delle catacombe, abbandonate dopo la pace di Costantino e la libertà di religione. Ne riportò così la tradizione, provvedendo a far eseguire lavori di consolidamento di ampliamento. Anche grazie al lavoro imparato dal padre, riportava alla luce quanto riteneva di interesse, lo catalogava e contrassegnava, con epigrafi poetiche, le virtù dei martiri. Ciò che lo muoveva era la pietà e nello stesso tempo sentiva la responsabilità di non disperdere la storia di chi, lungo i primi secoli, aveva dato la vita per il Signore, e nello stesso tempo mostrava l’unità della Chiesa lungo il suo cammino.

Damaso costruì la basilica cimiteriale, dove poi verrà sepolto, lungo la via Appia, nei pressi di san Callisto; una lapide riporta questa epigrafe: “Qui, confesso, io Damaso pensai di deporre le mie spoglie, ma ebbi timore di profanare le ceneri sante dei Beati”.