Santa Caterina d'Alessandria, vergine e martire

Santa Caterina d'Alessandria, Giovanni di Paolo Santa Caterina d'Alessandria, Giovanni di Paolo  (© MET)

Caterina

Martire del IV secolo. Di lei abbiamo la narrazione della “Passio”, risalente tra il V e VII secolo, dove si descrive il suo martirio. L’imperatore Massenzio (Massimino), recatosi ad Alessandria, decide di celebrare un sacrificio agli Dei, facendo uccidere ben 130 tori e ordinando che, dopo di lui, tutti seguissero il suo esempio: i ricchi un toro, i poveri un uccello. Ad un certo punto avanza una diciottenne, bellissima, dicono le cronache, che lasciò stupiti tutti, imperatore compreso. Giuntagli innanzi, Caterina gli dice: “Perché vuoi perdere questa folla con il culto degli dei? Impara ad amare Dio, Creatore del mondo, ed il suo unico figlio Gesù Cristo che con la croce ha liberato l’umanità dall’inferno!”.

Il fascino della sapienza evangelica

L’imperatore la chiamò a palazzo, e dopo alcune battute, decise di farla confrontare con i suoi filosofi. Questi, dopo aver ascoltato la sapienza di Caterina, si convertirono e l’imperatore li fece bruciare vivi!”.

Pur già sposato, l’imperatore offerse alla giovane la corona e l’impegno pur di prenderla come moglie. Ma lei gli rispose: “Cane impudente, non ti ho già detto di non voler sposare che il mio Dio?”. Ferito nell’orgoglio, Massenzio la fece arrestare e imprigionare, condannandola alla morte per fame. Ma un colombo la nutriva ogni giorno. Le fece una seconda proposta di matrimonio ancora respinta, così decise di farla stritolare da una macchina con chiodi appuntiti. Miracolosamente al passaggio su Caterina, i chiodi si spuntano. Di fronte al fatto, il popolo inneggiava a Caterina: “Il Dio dei cristiani è vero”. Venne quindi portata fuori dalla città, mentre il popolo l’acclama e lei recita preghiere per tutta le gente.  

Si coglie il genere leggendario della Passio, che non toglie però la verità del fatto storico.

La traslazione miracolosa del corpo sul monte Sinai indicherebbe, secondo alcuni, una tarda traslazione del suo corpo al tempo delle invasioni arabe (VII secolo), corpo che non si trova sotto l’altare maggiore ma nel coro, a destra.