San Serapio

Serapio guerriero

Figlio di Rotlando Scoto, capitano alla corte di Enrico II, fin dalla sua fanciullezza fu educato secondo i valori cristiani. Nel 1190 accompagnò il padre nella III Crociata, prendendo parte alla conquista di Tolemaide. Al rientro la nave si arenò sulle coste venete e proseguendo a piedi il viaggio, tutti i naufraghi furono fatti prigionieri dal duca d’Austria. Al momento della liberazione del gruppo, Serapio fu trattenuto come ostaggio: il suo modo di fare, però, conquistò il principe Leopoldo e Serapio, saputa della morte dei genitori, decise di restare alla corte d’Austria, a servizio del principe. Si dedicò ai poveri della città e alle opere di carità fino a quando si unì alla corte per aiutare il re di Spagna contro i Mori. Giunto in Spagna il 19 luglio 1212, i Mori erano già stati sconfitti. Successivamente, partecipò alla V Crociata nel 1217 prima in Palestina e poi in Egitto.

Serapio religioso

In uno dei suoi viaggi, incontrò san Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine di Maria Santissima della Mercede e decise di aderirvi, dedicandosi alla preghiera, all’istruzione religiosa degli schiavi e alla raccolta di offerte per la redenzione della Spagna e della Francia. Successivamente si trasferì nelle Baleari dove fondò i primi conventi dell’Ordine. Intanto, ovunque andava, riscattava gli schiavi, ridonando loro libertà. Fondò monasteri in Inghilterra, Irlanda, Scozia… e nel 1240 tornò in Spagna dove, il 14 novembre, morì per mano dei Mori che lo legarono a una croce di Sant’Andrea, gli ruppero le giunture e gli troncarono il capo.

Il culto al santo fu confermato da Urbano VIII il 23 marzo 1625.