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San Germano, vescovo di Capua

I dati su san Germano sono pochi e non sempre certi. Una Vita a lui dedicata risalente intorno all’873 riporta che Germano è figlio di Amanzio e Giuliana, cittadini benestanti di Capua. Alla morte del padre e ricevuto il permesso della madre, Germano vende l’intero patrimonio e lo distribuisce ai poveri, per dedicarsi totalmente alla vita spirituale.

Morto il vescovo di Capua, Alessandro, ne diventa successore nel 519.

Lo scisma acaciano

L’imperatore Giustino I (518) e il nipote Giustiniano, chiesero a papa Ormisda (514-523) di tentare la riunificazione della Chiesa, ciò che i suoi predecessori non erano riusciti a ristabilire dopo lo scisma acaciano (da Acacio, patriarca di Costantinopoli). Papa Ormisda lo fa attraverso la delegazione che invierà, guidata dal vescovo di Capua, Germano. Ne sono testimoni le cronache del tempo: passando per l’Epiro e per la Tessalonica, i legati giunsero a Costantinopoli accolti trionfalmente. Il giovedì santo, davanti al patriarca e ai vescovi, Germano lesse il libello del Papa con il quale s’intendeva chiuso lo scisma. I legati rimasero poi a Bisanzio per un anno, per accompagnare il cammino di riconciliazione.

Il sogno di san Benedetto

San Benedetto, mentre si trovava in preghiera a Montecassino, vide in visione l’anima di Germano che saliva al cielo portata dagli angeli. Lieto, mandò alcuni monaci a Capua e ricevette la notizia che il vescovo Germano era morto nello stesso momento in cui egli aveva avuto la visione.

Morte

Germano morì il 30 ottobre 541 (?). All’inizio il corpo fu posto nella chiesa di santo Stefano e successivamente traslata nella chiesa a lui dedicata a Capua. Nell’866 Ludovico II, dopo aver dimorato per circa un anno a Capua, volle portare con sé il corpo di san Germano. Passando per Eulogimenopoli – città fondata da un monaco di Montecassino – vi lasciò alcune reliquie e da questo centro si diffuse il culto a questo santo, tanto che la città prese il nome di san Germano, fino al 1863, quando fu mutuato in quello dell’antica Cassino.