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Ss. Proto e Giacinto, martiri

Proto e Giacinto

Santi martiri di Roma. La loro memoria è celebrata nella Depositio martyrum di Roma del 354. Sepolti nel cimitero di Bassilla (oggi di s. Ermete) in un’area che papa Damaso, nel IV secolo, dedicò loro, rendendo fruibile anche l’accesso alle tombe.

Quando nell’VIII secolo i papi trasferirono le reliquie dei martiri dalle catacombe alle chiese, anche quelle di san Proto furono traslate e sistemate nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, mentre quelle di san Giacinto, a differenza di quello che si pensava, restarono nelle catacombe, come dimostrò uno scavo archeologico del 21 marzo 1845. Oggi sono custodite e venerate nel collegio di Propaganda Fidei.

Pare che Proto e Giacinto fossero due fratelli schiavi di Eugenia, figlia del nobile romano Filippo, prefetto di Alessandria d’Egitto. Rientrata a Roma, Eugenia – ormai cristiana – s’impegnò nel divulgare la fede cristiana e, all’amica Bassilla, affidò i suoi due schiavi perché la istruissero nella fede. Una volta convertita, Bassilla fu denunciata dal marito e perciò condannata insieme ai due schiavi.