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San Nicola da Tolentino, sacerdote agostiniano

Nicola

È possibile ricostruire la figura di Nicola da Tolentino alla luce dei documenti per il suo processo di canonizzazione, indetto da Giovanni XXII il 23 maggio 1325, e tenuto nel ventesimo anniversario dalla sua morte (+ 10 settembre 1305).

Nicola nacque nel 1245 grazie a un voto che i genitori fecero a san Nicola da Bari, da cui prese il nome. Condusse una vita ascetica, seguendo una ferrea regola spirituale, accompagnata da un’altrettanta ferrea regola nel cibo: niente carne, uova, latticini e frutta, solo verdura e brodo di legumi senza condimenti, senza contare i digiuni che coprivano almeno tre giorni alla settimana. Molte erano le ore che dedicava alla preghiera e al confessionale, accogliendo con misericordia quanti si accostavano colmi di vergogna. Serviva i poveri e spronava i ricchi ad aiutarli per giustizia sociale.

Nicola, il Santo

Tante furono le testimonianze di miracoli portate al processo che fecero di San Nicola un grande e famoso santo. 40 anni dopo la morte, le braccia si staccarono dal corpo, ancora incorrotto e, secondo la tradizione, una copiosa effusione di sangue richiese più tovaglie per tamponarne la fuoriuscita; tali tovaglie sono ancora oggi custodite in teche d’argento nella basilica di Tolentino. Sepolto nuovamente, del corpo se ne perse l’esatta ubicazione, mentre le braccia furono inserite in teche d’argento, che dal XV secolo ben undici volte hanno effuso sangue. Nel 1926 fu ritrovato il corpo all’interno della chiesa e fu così ricomposto il corpo.

Devozione

È invocato come protettore delle anime del purgatorio, ma anche come protettore in caso d’incendio e di epidemie.