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Sant'Antonio Maria Zaccaria, sacerdote, fondatore dei Barnabiti

Antonio Maria

Nato a Cremona nel 1502, studiò medicina a Padova. Sacerdote, fondò la Società dei Chierici di san Paolo o Barnabiti. Morì nel 1549. A pochi mesi di vita, rimase orfano di padre. In casa, grazie alla madre, respirò i valori cristiani e l’attenzione verso i poveri. Sarà la madre ad avviarlo negli studi di Medicina a Padova, affinché coltivasse solida formazione. Antonio accettò, confidando alla madre di essersi personalmente consacrato a Dio e che gli studi di Medicina gli sarebbero stati utili per meglio servire i poveri. A 22 anni era già laureato! Rientrato a Cremona, si dedicò – gratuitamente – alla cura dei malati poveri e raccoglieva i ragazzi della città presso la chiesa di san Vito, dove li intratteneva con catechesi.

La scelta religiosa

Alla luce di questa esperienza, il suo padre spirituale gli fece presente che accanto alle malattie del corpo, c’erano molte malattie dell’anima e che solo un sacerdote poteva porvi la giusta cura. Antonio non aveva mai pensato di farsi religioso o sacerdote, ma alla fine accettò.

Nel 1528 è consacrato prete. Il giorno della prima messa gli accadde un evento che lo segnò tutta la vita. Un’illuminazione – dono di Dio stesso, dirà - che gli permise di capire in modo nuovo la salvezza operata da Cristo in croce, la sua reale presenza nell’Eucaristia e il valore della Parola di Dio. A partire da questa esperienza, raccolse attorno a sé alcuni amici per evangelizzare e portare a un rinnovamento dei costumi. A quest’opera si unì la contessa di Guastalla, Ludovica Torelli, anch’essa preoccupata e delusa del livello culturale in cui si ritrovava la Chiesa. Si divisero così i compiti: Antonio Maria si concentrò sui sacerdoti, e lei sui monasteri, visto che lei stessa era diventata religiosa.

Chierici Regolari di san Paolo

Quanti operavano in questa missione si ritrovavano regolarmente presso la chiesa di san Barnaba, a Milano. Fondarono così l’ordine dei Chierici Regolari di san Paolo, detti Barnabiti dalla loro prima chiesa; e la Torelli fondò le Angeliche di san Paolo. Infine pensarono anche a un ramo dedito ai laici, Coniugati amici di san Paolo. Se i Chierici erano “cosa normale” anche per quegli anni, a far fatica ad entrare nella mentalità del tempo erano le donne, in quanto quelle che si consacravano solitamente restavano chiuse in monastero. Le Angeliche invece lavorarono per la riforma dei monasteri femminili, l’assistenza negli ospedali e l’istituzione di luoghi pii.

Anche l’opera di Antonio non trovò subito vita facile. Infatti, arrivò a inviare per le vie di Milano Barnabiti e Angeliche per compiere mortificazioni pubbliche, allo scopo di suscitare nel popolo pentimento e conversione. Per i suoi modi e le sue catechesi, dovette andare a Roma due volte (1534 e 1537) per difendersi dalle accuse, finché il Papa stesso ne approvò l’opera. A difenderlo, inoltre, intervenne anche il Cardinale di Milano, Carlo Borromeo. A partire da questa duplice approvazione, l’opera di Antonio Maria si diffuse ovunque: ritiri spirituali, quarant’ore, comunione frequente, commenti e catechesi sulla Parola di Dio… Il rinnovamento della Chiesa doveva partire dall’interiorità. Morì il 5 luglio 1539, tra le braccia della madre.

Scritti

Il Zaccaria non ha lasciato particolari Scritti, ma quanto sappiamo lo si coglie dalle Lettere, alcune omelie e le Costituzioni. Scrive ai suoi: “Vi voglio tutti santi, e non piccoli santi”. Guardando al Crocifisso, non possiamo noi esser da meno, e chi può renderci degni di imitare la vita e le gesta del Crocifisso è solo l’Eucaristia. Per questo spingerà affinché s’impari a riceverla di frequente e a starvi in adorazione, perché quest’opera svuota noi stessi per riempirci dello Spirito Santo.  “E’ proprio dei grandi cuori voler servire senza ricompensa, combattere senza soldi e senza rifornimenti assicurati”.; “Avanzate sempre, aspirate al perfetto”; “Consacrate tutto il vostro tempo libero a intrattenervi con il Crocifisso. Parlate a Gesù in croce di tutto ciò che vi riguarda e chiedetegli consiglio, per voi e per gli altri”.