San Norberto, vescovo di Magdeburgo, fondatore dei Canonici Regolari Premostratensi

Norberto

“Illustre del Nord”, questo il significato del suo nome. Arcivescovo di Magdeburgo e fondatore dell’ordine di Prémontrè. Nato nel 1080/85, in Germania o Olanda (le fonti sono discordanti). Il padre era a servizio dell’arcivescovo di Colonia. Ancora giovane, Norberto fu nominato canonico della chiesa di Xanten, per essere poi educato alla corte di Federico I. Successivamente passò alla Corte dell’Imperatore Enrico V, dove ebbe modo di conoscere i contrasti sulle questioni politiche e religiose del tempo, ma anche condurre una vita disordinata e spensierata.

Resasi vacante la sede vescovile di Cambrai, l’Imperatore offrì la sede a Norberto, il quale la rifiutò e se ne tornò a Xanten. Una cosa però si chiedeva: come faceva l’Imperatore a proporgli un tale incarico solo per “simpatia”, senza provvedere a formarlo alla missione? E ripensando alle discussioni del passato e osservando il livello culturale-spirituale del clero e dei vescovi, comprese bene su quali aspetti era necessario lavorare. Intanto, lungo la strada del rientro, raccontano le fonti sulla Vita, venne colpito da un fulmine che rischiò di ucciderl;: cadendo a terra e resosi conto che non era accaduto nulla, lesse questo episodio come un “segno di Dio” che lo invitava a fidarsi unicamente di Lui. In quell’incidente comprese che pur conducendo una vita agiata e apparentemente sicura, in realtà nulla gli garantiva la vita… se non Dio solo. Decise così di entrare nel monastero di san Benedetto a Siegburg, fino ad essere ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Colonia, Federico.

Tra i predicatori mendicanti

A quel tempo c’erano i predicatori mendicanti, uomini che avevano scelto di vivere di quanto la provvidenza offriva loro. Lungo il loro peregrinare, predicavano e cercavano di testimoniare il vangelo. Anche Norberto vi aderì per un periodo, conquistando cuori e intelligenze per il suo modo affabile e per i contenuti profondi della sua parola. Ma proprio la folla che si riuniva attorno a lui per ascoltarlo, suscitò non poche invidie in alcuni Vescovi, i quali cominciarono a mettere in dubbio il contenuto delle sue predicazioni. Norberto decise così di scendere a Roma per esporre direttamente al Papa la questione. Il Papa, dopo averlo ascoltato, lodò i contenuti, la sua opera e lo incoraggiò a proseguire. Nel viaggio di rientro, però, non si diresse subito verso la Germania, dove i suoi nemici sarebbero stati pronti a eliminarlo.

L’Ordine di Prémontrè

Strada facendo predicava il vangelo a quanti incontrava: le regioni del Reno, il Belgio… Morto papa Gelasio, venne eletto Callisto II: Norberto andò anche da lui per ricevere dovuto riconoscimento e questi non solo glielo accordò, ma gli indicò il vescovo di Laon, Bartolomeo. Questi, dopo aver ascoltato Norberto, gli propose di fondare una vita cenobitica e così nacque l’Ordine di Prémontré, dal nome della città di fondazione.  Siamo nel 1121. Come regola di base scelsero la Regola di Sant’Agostino, più attinente alla vita apostolica, confronto a quella di san Benedetto. Nel 1123 si diresse verso la città di Anversa, nella diocesi di Cambrai, per una serie di problemi che vi erano sorti. Di fronte agli sbandamenti spirituali e alla banalizzazione dell’Eucaristia e degli altri sacramenti da parte di sacerdoti poco idonei e formati, Norberto reagì con la predicazione e con l’esempio. La sua opera fu di tale portata, che venne istituita la festa del “Trionfo di Norberto”, dove veniva celebrata la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, da lui celebrata con profonda devozione e spiegata in ogni sua catechesi. Per questo fatto è a lui attribuito il titolo di “Apostolo del santissimo Sacramento”.

Arcivescovo di Magdeburgo

Giunto a Speyer, trovò le autorità impegnate nel decidere chi poteva essere nominato arcivescovo di Magdeburgo. Si trattava di una Sede delicata, in quanto centro e riferimento della vita cattolica in Germania. La concomitanza di questi due momenti – l’arrivo di Norberto e la discussione in atto – portarono alla nomina proprio di Norberto ad Arcivescovo. Data la precaria situazione in cui versavano i sacerdoti, sia a livello culturale che spirituale, chiamò in soccorso i fratelli premostratensi, per i quali fondò un monastero. La scelta si rivelò importante, tanto che ben presto i sacerdoti che abbracciarono la vita cenobitica e di povertà superò quella dei sacerdoti diocesani. Dalla “Vita sancti Norberti”: “Molto spesso Norberto suggeriva ai suoi questi tre punti: purezza (dell’anima e dell’ambiente) nei riguardi dell’altare e dei santi misteri; correzione (fraterna), in capitolo e altrove, delle colpe e negligenze; esercizio della carità e dell’ospitalità nei confronti dei poveri”.

Ma l’opera di Norberto non si fermò alla sua diocesi.

I due Papi

Alla morte di Onorio II, nel 1130, erano stati eletti due Papi: prima Innocenzo II e poi Anacleto II. L’unità della Chiesa era in pericolo. Mentre Bernardo di Chiaravalle cercava ogni modo per far riconoscere il legittimo papa in Francia, stessa cosa faceva Norberto in Germania. La controversia durò fino al 1132, quando Norberto accompagnò l’Imperatore Lotario di Germania a Roma, e Bernardo fece la stessa cosa per la parte francese. Anacleto venne così deposto e l’unità della Chiesa preservata. In quel contesto, l’imperatore – visto il grande favore fatto al Papa – chiese di poter nuovamente eleggere i Vescovi nel suo impero e, mentre il Papa stava per cedere alla richiesta, intervennero Bernardo e Norberto per fermarlo, sostenendo che anche se è vero che l’imperatore aveva liberato la chiesa dallo scisma, non doveva però ora privarla della libertà.

La morte

Norberto morì il 6 giugno 1134. Inizialmente venne sepolto nella chiesa del cenobio, tra i suoi “fratelli”. Ma quando al tempo della Riforma la città di Magdeburgo passò ai protestanti, i premostratensi fecero di tutto per portare via le reliquie, dato che i protestanti non coltivavano la devozione per le reliquie dei santi. Nel 1626 si potè aprire il sepolcro e portare il corpo a Praga, dove l’abate di Strahow concesse che lì venisse portato. Nel 1627 le spoglie furono così deposte nella chiesa del cenobio dei Canonici Premostratensi a Strahow, nella città di Praga, dove venne innalzato un altare. La sua vita e la sua opera fu sempre affiancata a quella di san Bernardo,  entrambe impegnati nella riforma dei costumi e della cultura del loro tempo.