San Galdino, arcivescovo di Milano e cardinale

Galdino

Arcivescovo Cardinale di Milano del XII secolo. Dai dati che si possiedono, si sa che era di nobile famiglia – Valvassori della Sala -. Appare come cancelliere in una carta da lui firmata nel 1138, e arcidiacono in un documento del 1160. E’ un periodo, il suo, segnato dalla lotta dei comuni contro Federico I Barbarossa, il quale contrappone al legittimo papa Alessandro III (1159-1181) ben tre antipapi: Vittorio IV, Pasquale III, Callisto III.
L’opposizione dell’arcivescovo di Milano, Oberto da Pirovano (1146-66), nei riguardi del Barbarossa fu tale che gli costò l’esilio e la distruzione di Milano (1162). Morì a Benevento il 27 marzo 1166.
Preoccupato della situazione di Milano e del fatto che il Barbarossa imponesse un suo uomo a Vescovo della diocesi, nel dicembre 1165 papa Alessandro III convocò Galdino per consacrarlo Vescovo e, prima volta per Milano, crearlo Cardinale.

Cardinale di Milano

Rientrato a Milano il 5 settembre 1167, Galdino seguì le indicazioni pontificie, dando pieno appoggio alla Lega Lombarda dei Comuni, costituitasi a Pontida, e favorì nel 1168 la fondazione di Alessandria, in omaggio al papa Alessandro III, per fermare il Barbarossa. Riorganizzò la Diocesi, fece deporre i Vescovi che sostenevano gli antipapi e contribuì nella ricostruzione della città. Sempre attento ai poveri, organizzò la distribuzione di pani (detti poi pani di san Galdino) e s’impegnò a visitare la diocesi per sostenere il clero e i fedeli di fronte alle diffuse eresie.
Il 18 aprile 1176, mentre si trovava nella chiesa di santa Tecla nell’atto di predicare contro gli eretici, venne colto da un malore, e morì.
È sepolto nel Duomo di Milano.