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Santa Lea, vedova romana

Lea

Ciò che si conosce di Lea è grazie a una lettera di san Girolamo a Marcella. Rimasta vedova, Lea si consacrò “tutta al Signore, diventando nel monastero madre superiora delle vergini, mutando le vesti delicate di un tempo nel ruvido sacco che logorò le sue membra, passando inoltre in preghiera intere notti, maestra di perfezione alle altre più con l’esempio che con le parole. Fu di una umiltà così profonda e così sincera che, dopo essere stata una grande dama, con molta servitù ai suoi ordini, si considerò poi come una serva…Spregevole la sua veste, grossolano il suo cibo, trascurava l’acconciatura del suo corpo; mentre poi adempiva ad ogni dovere, rifuggiva dal fare anche la minima ostentazione delle opere buone per non riceverne la ricompensa in questa vita”.

Morì nel 384 e fu sepolta ad Ostia.