Sant'Apollonia, vergine e martire di Alessandria in Egitto

Sant'Apollonia Sant'Apollonia  (© BAV, Vat. lat. 3768, f. 153v)

Apollonia

Non si hanno molte notizie sulla martire Apollonia. Ciò che abbiamo, però, è di Eusebio, fonte attendibile; egli, nella sua Historia Ecclesiastica, ha riportato il brano di una lettera scritta da san Dionigi, vescovo di Alessandria, indirizzata a Fabio di Antiochia, riguardo quanto avvenuto nell’ultimo anno di Filippo, nel 249: “Nel loro furore i pagani si gettano sulle case dei cristiani; ognuno entra presso quelli che conosce, presso i vicini, saccheggia e devasta; portano via nelle pieghe dei vestiti tutti gli oggetti preziosi… I pagani presero anche l’ammirabile vergine Apollonia, già avanti negli anni. Le colpirono le mascelle e le fecero uscire i denti. Poi, avendo dato fuoco ad un rogo fuori della città, la minacciarono di gettarcela viva, se non pronunziasse assieme a loro parole empie. Ella chiese, che la lasciassero libera un istante: ottenuto ciò, saltò sul fuoco e fu consumata”. La scelta di Apollonia,  riflette Eusebio, forse era dettata proprio per salvaguardare la sua integrità, con l’obiettivo di convincere tutti.