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Udienza generale del 23 marzo 2022

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Aveva centovent'anni Mosè, secondo il racconto della Bibbia, nel momento in cui pronunciava il suo Cantico di lode al Signore, trasmettendo alla sua discendenza l'esperienza vissuta con Dio. Ricevere questa testimonianza è un grande dono per i giovani, dice Francesco: "L’ascolto personale e diretto del racconto della storia di fede vissuta, con tutti i suoi alti e bassi, è insostituibile. Leggerla sui libri, guardarla nei film, consultarla su internet, per quanto utile, non sarà mai la stessa cosa" Questa trasmissione manca molto oggi, e sempre di più, alle nuove generazioni, prosegue. Oggi se il catechismo "attinge generosamente alla Parola di Dio" e insegna i dogmi, la morale e i sacramenti, è carente però per i giovani una conoscenza della Chiesa che nasca dall’ascolto della fede vissuta dalla comunità ecclesiale. "Sarebbe bello - conclude Francesco - che ci fosse, fin dall’inizio, negli itinerari di catechesi, anche l’abitudine di ascoltare, dall’esperienza vissuta degli anziani, la lucida confessione delle benedizioni ricevute da Dio, che dobbiamo custodire, e la leale testimonianza delle nostre mancate fedeltà, che dobbiamo riparare e correggere.

23 marzo 2022