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Udienza generale del 13 ottobre 2021

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Nell’udienza generale di questa mattina, l’undicesima dedicata alla Lettera di san Paolo ai Galati, il Papa ha parlato dell’inculturazione del Vangelo, grazie alla quale la Parola di Dio “prende la cultura nella quale vive la comunità cristiana e parla di Cristo, ma con quella cultura”.  Francesco sottolinea che per l’apostolo Paolo accogliere la fede in Cristo per i popoli significa rinunciare “non al cuore delle culture e delle tradizioni, ma solo a ciò che può ostacolare la novità e la purezza del Vangelo”.

Perché la libertà ottenutaci dalla morte e risurrezione del Signore non entra in conflitto con le culture,  con le tradizioni che abbiamo ricevuto, ma anzi immette in esse una libertà nuova, una novità liberante, quella del Vangelo

Ma non è facile, per il Papa saper evangelizzare “rispettando ciò che di buono e di vero esiste nelle culture” perché spesso c’è la tentazione “di voler imporre il proprio modello di vita”. Quanti errori sono stati compiuti nella storia, volendo imporre un solo modello culturale! L’uniformità non è cristiana, l’unità sì.

A volte, non si è rinunciato neppure alla violenza pur di far prevalere il proprio punto di vista. Pensiamo alle guerre, no? In questo modo, si è privata la Chiesa della ricchezza di tante espressioni locali che portano con sé la tradizione culturale di intere popolazioni. Ma questo è l’esatto contrario della libertà cristiana!

13 ottobre 2021