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Udienza generale del 28 aprile 2021

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Proseguendo il ciclo di catechesi sul tema della preghiera, Papa Francesco all'udienza generale di questa mattina, ha posto l'attenzione ad una sua particolare forma: la meditazione. E'una pratica conosciuta non solo dai cristiani, dice il Papa, ma è presente in molte altre religioni e anche tra chi non ha una fede. Tutti infatti, prosegue, cerchiamo di ritrovare noi stessi e la pace interiore. E’ un modo per fermarsi nella corsa di ogni giorno. La meditazione cristiana però ha una sua specificità perché, come ogni forma di preghiera, passa per Gesù e in lui trova la meta. Francesco lo spiega dicendo che "la preghiera del cristiano è anzitutto incontro con l’Altro, con l’Altro ma con la A maiuscola: l’incontro trascendente con Dio. Se un’esperienza di preghiera ci dona la pace interiore, o la padronanza di noi stessi, o la lucidità sul cammino da intraprendere, questi risultati sono, per così dire, effetti collaterali della grazia della preghiera cristiana". Non è possibile la meditazione cristiana senza lo Spirito Santo. È Lui che ci guida orientando mente e cuore a Cristo. Questo non è un ripiegamento su noi stessi, osserva, è "andare da Gesù e da Gesù incontrare noi stessi, guariti, risorti, forti per la grazia di Gesù. E incontrare Gesù salvatore di tutti, anche di me". 

 

28 aprile 2021