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Filantropia senza compromessi

Quando si vuole far piacere a una persona cara, ad esempio facendole un regalo, bisogna prima conoscerne i gusti, per evitare che il dono sia più gradito a chi lo fa che a chi lo riceve. Quando vogliamo offrire qualcosa al Signore, troviamo i suoi gusti nel Vangelo. Subito dopo il brano che abbiamo ascoltato oggi, Egli dice: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Questi fratelli più piccoli, da Lui prediletti, sono l’affamato e l’ammalato, il forestiero e il carcerato, il povero e l’abbandonato, il sofferente senza aiuto e il bisognoso scartato. Sui loro volti possiamo immaginare impresso il suo volto; sulle loro labbra, anche se chiuse dal dolore, le sue parole: «Questo è il mio corpo» (Mt 26,26). Nel povero Gesù bussa al nostro cuore e, assetato, ci domanda amore.

Queste le parole che Papa Francesco ha pronunciato in occasione della Messa celebrata nella Basilica Vaticana 19 novembre di tre anni fa,  prima Giornata Mondiale dei Poveri.

Tra coloro che incarnano l’assunto proposto dal Pontefice vi è la Fondazione Enrico Castellini, voluta e presieduta da Paolo Castellini, in memoria di suo padre Enrico, come lui notaio e soprattutto filantropo.

Ai nostri microfoni Paolo Castellini ricorda la storia e gli obiettivi della Fondazione a beneficio di chi, per diversi fattori della vita, vive in condizioni di povertà e d’indigenza.  Il sostegno ricevuto serve anche a dare un’opportunità di crescita e di realizzazione di progetti specifici, in Italia e nel mondo.

Un’occasione per fare il punto insieme con Paolo Castellini sulla riorganizzazione normativa in atto riguardante il Terzo Settore.

30 giugno 2020