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Il Papa mette in guardia da una religiosità "di facciata" - Covid: la Missione di Biagio Conte a Palermo diventa "zona rossa"

Gesù ci chiede una fede che incida sulla nostra vita e i nostri comportamenti, che interpelli la nostra coscienza e la nostra scelta del bene rispetto al male, ci chiede di superare una religione “intesa solo come pratica esteriore e abitudinaria”. Lo ha sottolineato Papa Francesco all’Angelus del 27 settembre rileggendo la parabola “dei due fratelli” proposta dal Vangelo domenicale. "Purtroppo la Chiesa cambia,  c'è stato il Concilio che ha richiamato i cristiani a una testimonianza autentica, ma facciamo sempre fatica a distaccarci dal modello del figlio che dice 'sì' e poi si lascia sedurre dal male", commenta la biblista Rosanna Virgili. "Anche sui mass-media spesso raccontiamo solo la facciata della Chiesa: non guardiamo a tutti quelli che in superficie dicono 'no' e poi vivono una vita cristiana straordinaria. Di loro si parla molto di meno". 

Con la seconda ondata della pandemia, sono diventate "zona rossa" le sedi della Missione "Speranza e Carità" di Fratel Biagio Conte a Palermo. "La Missione non è da intendersi come un ente o una proprietà privata. È una Missione  e soprattutto è un servizio che in modo gratuito da anni Fratel Biagio e i suoi collaboratori donano nei confronti dei poveri, degli ultimi, dei disperati e di tante grandi  emergenze che vive questa città", commenta Riccardo Rossi, missionario laico e portavoce della Missione. "Chiediamo ufficialmente e con carità a tutti, soprattutto a chi ha dei compiti di responsabilità sanitaria, politica e istituzionale di aiutare la Missione in tutti i modi possibili".

Con noi:

Rosanna Virgili, scrittrice e biblista, docente  di esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Pontificia Università Lateranense

Riccardo Rossi, missionario laico, portavoce della missione “Speranza e carità” di Palermo

 

Conduce:

Fabio Colagrande

 

 

28 settembre 2020