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Cosa vuol dire pregare Dio al tempo del Covid-19?

Quale idea di Dio ci portiamo dietro? Crediamo davvero in un Dio che possa porre fine alla pandemia di coronavirus? A queste domande provano a rispondere 17 autori, convocati da don Paolo Scquizzato, sacerdote della diocesi Pinerolo, nel volume "La goccia che fa traboccare il vaso: la preghiera nella grande prova", Gabrielli editori. Secondo don Scquizzato occorre abbandonare una concezione "teistica" di Dio che ci porta a chiederci perché non ci ha salvato dal coronavirus, per recuperare l'idea di un Dio "Anima mundi" e quindi un'idea di preghiera come ascolto silenzioso. "La preghiera ha un grande valore perché mette in moto dinamiche di novità e di cambiamento, non perché modifica l'atteggiamento di Dio, ma perché noi accogliamo la sua azione in modo più profondo e ricco", scrive nel volume il teologo Carlo Molari. 

A Torino, la Onlus EssereUmani lancia l'iniziativa "Il futuro della memoria" per raccogliere testimonianze dal passato verso il futuro, un mosaico di storie di tanti nonni e nonne italiane. "L'idea è quella di raccogliere il testamento umano di una generazione che, nel bel mezzo della pandemia, con circa 7000 anziani morti in due mesi, rischia di scomparire silenziosamente, portandosi dietro tutti i propri ricordi, insegnamenti e testimonianze", spiega Juri Nervo, presidente della Onlus. "Immaginiamo una bambina di tre anni che si chiama Lucia: quando sarà maggiorenne una generazione di anziani sarà sparita. Quali testimonianze vorremmo lasciarle perché ne faccia tesoro?".  https://stayhuman.eu/il-futuro-della-memoria/

Con noi:

Don Paolo Scquizzato, sacerdote della diocesi di Pinerolo

Juri Nervo, presidente di EssereUmani Onlus a Torino

 

Conduce:

Fabio Colagrande

19 maggio 2020