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Covid, prof. cauda (Gemelli): "la quarantena deve restare di due settimane". I rischi per i Paesi che decidono di limitare i giorni di isolamento - 29.09.2020

Alcuni Paesi, tra i quali la Francia, hanno deciso di ridurre il periodo di quarantena necessario per scongiurare il contagio di una persona dal Covid. Ma l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che due settimane sono il lasso di tempo funzionale. Per soffocare ogni timore, afferma il professor Roberto Cauda, Direttore del Dipartimento Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, "fu scelto fin dall'inizio dell'anno un lasso di tempo pari a 14 giorni, o meglio “12+2”, proprio per evitare anche il minimo rischio". Numeri che però sono stati modificati da alcuni Stati, tra i quali la Francia, che hanno voluto ridurre alla metà la durata della quarantena per i sospetti contagiati, mentre altri ragionano sui 10 giorni totali. "La questione è centrale, sia per la salute del singolo individuo che teme di essere venuto a contatto con il coronavirus, ma anche per la comunità che potrebbe registrare,  si pensi agli uffici, i mezzi pubblici, ma anche alle scuole,  persone risultate, per così dire, “troppo presto negative” al tampone. “Certamente un tampone negativo dopo cinque giorni dà una tranquillità relativa, ma non totale e la prudenza invece è d'obbligo". 

Ogni anno circa un terzo di tutto il cibo prodotto in tutto il mondo viene sprecato. In occasione della prima Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e lo spreco di cibo, promossa dalla FAO, la Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA) fa il punto della situazione attuale e delle sfide future. Le domande di beni alimentari, da parte di chi non può acquistarli, sono aumentate del 30%, ma nel Sud Italia ci sono state punte anche del 60%-70%. Il cibo senza più valore per il mercato ha acquisito un nuovo valore, aiutando tutte le associazioni di beneficenza che hanno lavorato duramente di fronte alla crescente emergenza sociale legata al coronavirus.

Con noi: 

Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Roma; 

Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare; 

Conduce: Luca Collodi, collaborazione di Andrea de Angelis e Alessandro Guarasci

29 settembre 2020