I 150 anni di Roma Capitale. Referendum e regionali: un voto di stabilità. I territori premiano chi governa il territorio. Sulle riforme occasione di dialogo tra maggioranza e oppozizione - 22.09.2020
Lo scorso 20 settembre Roma Capitale ha compiuto 150 anni. Non molti se confrontati con la sua storia millenaria, ma cruciali perché hanno traghettato la città nel mondo contemporaneo. L’approfondimento delle trame storiografiche, politiche e culturali dell’Italia e l’Europa del tempo a partire dalla proclamazione della città come capitale dello Stato, costituisce l’obiettivo centrale del convegno scientifico internazionale “Roma Capitale: la città laica, la città religiosa (1870-1915”) organizzato e promosso dalla Fondazione Camillo Caetani, in collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, il Centro Studi “Roma 800”, l’Istituto Luigi Sturzo, la Società Romana di Storia Patria, con il patrocinio dell’Università degli Studi di “Tor Vergata”.
Referendum Costituzionale e elezioni regionali. Una riflessione con il politologo Francesco Bonini. Le Regionali hanno espresso un pareggio tra centrodestra e centrosinistra che ha portato gli italiani a scegliere una sostanziale stabilità del quadro politico. Il Cd conquista una regione, le Marche, governata per 25 anni dal centrosinistra, che a sua volta mantiene il governo della Toscana e della Puglia. Il successo dei governatori, nei territori, che ridimensiona i partiti nazionali. L'esito del Referendum può favorire il dialogo tra maggioranza e opposizione.
Con noi:
Marina Formica, docente di ‘Storia Moderna’ presso Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’;
Francesco Bonini, politologo, Magnifico Rettore Università Lumsa, Libera Università Maria Santissima Assunta, di Roma;
Conduce: Luca Collodi