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Estrattivismo e coronavirus: in Colombia lavoratori del carbone a rischio - prima parte

Se in Italia il carbone quale fonte di energia elettrica è in calo, nel mondo invece circa l’80% della produzione elettrica deriva ancor da fonti fossili, una percentuale che vede il carbone  in testa. E stando alle ultime previsioni, sembra che le politiche dei governi facciano stimare che, queste fonti, copriranno ancora il 70% del fabbisogno di energia primaria nel 2040. Il carbone, per le sue ricadute ambientali è al centro di molte battaglie da anni, battaglie che, in alcune zone del mondo, si concentrano anche e soprattutto sul rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. A tal proposito oggi ci trasferiamo in Colombia, uno dei 10 più grandi produttori di carbone del pianeta. Alcune testate on line, hanno rilanciato in queste ultime settimane, la battaglia legale che ha investito il Cerrejon, "una delle miniere di carbone a cielo aperto più grandi al mondo - relaziona  un articolo di Samuel Bregolin su "Osservatorio Diritti-, gestita da alcune grandi multinazionali. L’estrazione di carbone zona è cominciata nel 1984 e da allora non si è mai fermata. Nel 2019 il Cerrejon ha esportato 26,3 milioni di tonnellate di carbone, destinato principalmente al Nord America, ma anche all’Europa e ad altri paesi del Mediterraneo". Una produzione di cui pagano un prezzo molto alto coloro che ci lavorano, anche perchè, denunciano le comunità locali, neppure li lockdown da Covid19 ne ha fermato le attività: in sostanza le imprese vengono accusate di uso scellerato delle risorse idriche, tanto da lasciare senza accesso all'acqua le  popolazioni indigene durante l'epidemia pregiudicando le condizioni di salute - segnala ancora l'articolo di Osservatorio Diritti- del popolo dei Wayuu, in un’area del paese già colpita da una forte aridità e con strutture sanitarie insufficienti.  

Con noi: 

Filippo Taglieri - Curatore campagne di Recommon - Cell. 349 792 9883

Mariagrazia Midulla -  Responsabile clima ed energia del WWF Italia 


Conduce: Paola Simonetti 

29 luglio 2020